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L’Onu lancia l’allarme: caldo record per l’arrivo del Niño

L’Onu lancia l’allarme: caldo record per l’arrivo del Niño

L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) dell’Onu annuncia in arrivo una calda corrente prevista da maggio a settembre

Dopo il maltempo che in questi ha colpito tutta l’Italia mettendo in particolare in ginocchio l’Emilia Romagna, dove in 48 ore la quantità di acqua caduta con punte anche di 140 millimetri è stata superiore a quella degli ultimi 4 mesi, arriverà il primo caldo.
Un anticipo di estate dovuto, spiegano i meteorologi di iLMeteo.it , all’anticiclone Africano che porterà ovunque temperature massime in risalite fino a quasi 30°, anche al Nord.
«Le temperature più elevate sono previste in Alto Adige e Lombardia ma si tratta comunque di una situazione temporanea – sottolinea Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media del sito iLMeteo.it -. Già da lunedì con l’arrivo di un vortice dall’Islanda ci sarà un ulteriore cambio e ritornerà il maltempo. L’estate invece sarà molto calda».

La calda corrente di El Niño e l’iniziativa Onu “Primo allarme per tutti”

«Se per il mese di maggio non soffriremo il gran caldo e le temperature saranno sotto la mediastagionale – continua Lorenzo Tedici – la situazione muterà notevolmente con l’arrivo di giugno dove la combinata Anticiclone Africano e del Niño faranno boccheggiare con temperature ancora maggiori rispetto allo scorso anno».

Niño
Una situazione che riguarderà tutto il mondo.
Secondo la previsione dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), da maggio a settembre El Niño porterà probabilmente temperature record in tutto il pianeta. In termini percentuali le possibilità saranno del 60% da maggio a luglio, 70% tra giugno e agosto e raggiungeranno l’80% tra luglio e settembre. Sempre secondo Wmo, l’anno più caldo a livello mondiale da quando ci sono rilevazioni scientifiche, il 2016, si è avuto per effetto combinato di un Niño molto potente e del riscaldamento globale di origine umana. «Lo sviluppo del Niño – spiegano gli esperti dell’Organizzazione Wmo dell’Onu – potrebbe portare sollievo dalla siccità del Corno d’Africa, ma anche scatenare più eventi meteorologici estremi».
Per questo l’Onu ha lanciato l’iniziativa “Primo allarme per tutti” affinchè in tutti i Paesi del mondo siano istituiti sistemi di allarme tempestivi per gli eventi eccezionali.

Ondate di calore, siccità e alluvioni

Molto probabilmente lo sviluppo di El Niño porterà a un nuovo picco nel riscaldamento globale e aumenterà la possibilità di battere il record di temperature.
Si tratta di un fenomeno climatico di riscaldamento del Pacifico tropicale centrale e orientale fino alle coste di Perù e Ecuador che si ripete con intervalli da due a sette anni e dura da 9 a 12 mesi.
Questa corrente porterà ondate di calore, siccità e alluvioni in varie parti del mondo. In particolare piogge in parti del Sudamerica, Sud degli Stati Uniti, Corno d’Africa e Asia Centrale e siccità in Australia, Indonesia e parti dell’Asia meridionale. El Niño d’estate alimenta gli uragani nel Pacifico centro-orientale e li ostacola sull’Atlantico.

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Gli effetti del Niño in Italia

«El Niño, in Italia, si farà sentire particolarmente nei mesi di luglio e agosto – conclude Lorenzo Tedici – anche per l’assenza di perturbazioni che sono più probabili nei mesi di maggio e giugno. Tuttavia già dal prossimo mese si prevede che le temperature possano arrivare ai 40 gradi nel Sud e 37-38 in altre regioni. Comunque l’estate 2023 sarà caratterizzata da un grado in più rispetto a quelli registrati lo scorso anno quando c’era l’effetto Niña».
La Niña è il fenomeno opposto del Niño e consiste nel raffreddamento della medesima area del Pacifico tropicale centrale e orientale e negli ultimi tre anni si è ripetuta costantemente. Causa siccità nell’ovest degli Stati Uniti; precipitazioni abbondanti in Paesi come il Pakistan, Thailandia e Australia, in particolare nell’Est del paese e temperature più basse in molte regioni del Sudamerica, dell’Africa e in India.

Silvia Bolognini

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Tag:  meteo

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