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Ondata di caldo: a luglio i primi 15 giorni più caldi di sempre

Ondata di caldo: a luglio i primi 15 giorni più caldi di sempre

Che il clima mondiale stia cambiando è un’evidenza sotto gli occhi di tutti.

In Cina si raggiungono i 50 gradi. I ghiacciai si stanno sciogliendo. E gli oceani hanno una temperatura che non è mai stata così elevata.

Lo scorso mese, ha fatto sapere l’agenzia National Oceanic and Atmospheric Association è stato il più caldo giugno sulla Terra dal 1850.

Secondo John Nairn, consulente senior per il caldo estremo presso l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, fenomeni come l’aumento delle temperature “sono eventi che continueranno a crescere di intensità e il mondo deve prepararsi ad affrontare ondate di calore più intense“.

Quello che stiamo vivendo sarà inoltre, ha detto Carlo Buontempo, direttore del Copernicus Climate Change Service,  “il luglio più caldo mai misurato”. “I primi 15 giorni di luglio – ha aggiunto Buontempo – sono stati i 15 giorni più caldi mai misurati”.

Che negli ultimi anni le temperature siano salite lo conferma il rapporto “Clima in Italia nel 2022” effettuato da Ispra e Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente che registra come nel 2022 la temperatura media in Italia ha superato dello 0,58°C, ovvero di poco più di mezzo grado il record precedentemente stabilito nel 2018.

Il rapporto rileva anche un oggettivo problema di siccità nel Paese con precipitazioni ridotte, nel 2022, di quasi un terzo in alcune zone della penisola.

L’Italia e il caldo

In questi giorni, da Nord a Sud il nostro Paese sta vedendo temperature dai 37 gradi in su con picchi sopra i 40 gradi, 46 registrati a Licata in Sicilia. Il climatologo Luca Mercalli ha spiegato che “un grosso anticiclone africano interessa la Penisola, ma ormai dopo il 2003 è diventato una presenza costante delle nostre estati”.

L’Italia è letteralmente stretta nella morsa dell’ondata di calore che non accenna a diminuire, intervallata da eventi atmosferici violenti come trombe d’aria, piogge unite a forti raffiche di vento e grandinate da record.

All’ondata di caldo anomalo si è infatti aggiunta, nei giorni scorsi, la copiosa caduta di grandine con chicchi delle dimensioni di una pallina da tennis che ha registrato danni severi a cittadini e aziende, unita a raffiche di vento. Un cambiamento repentino frutto dell’instabilità climatica che fa alzare e abbassare l’asticella di mercurio da un momento all’altro.

E se per le prossime giornate le previsioni parlano di grandinate e maltempo al Nord che durerà un paio di giorni, poi comparirà nuovamente Caronte con picchi di temperature che potrebbero superare gli attuali.

Le risposte

In Germania, per combattere il caldo si pensa ad istituire la “siesta” come in Spagna. Ovvero un riposino pomeridiano per i lavoratori che consenta di non lavorare nelle ore più calde in modo da evitare i rischi per la salute.

In Italia il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a seguito di un incontro al Ministero del Lavoro, ha spiegato che è necessario provvedere ad un accordo tra sindacati e associazioni datoriali che consenta, in casi di straordinarietà come quelli di questi giorni, di tutelare tutti i lavoratori.

“Serve – ha dichiarato Bonomi – un protocollo per cassa integrazione e smart working per i lavoratori, come durante il Covid-19. Pensare di dover mettere a rischio la propria vita perché si va al lavoro è qualche cosa che deve fa riflettere tutti, non è un tema solo delle associazioni datoriali, è un tema dei sindacati ed è un tema del governo”.

Nel frattempo Inail e Cnr hanno inserito sul sito del progetto “Worklimate 2.0” delle mappe con i bollini rossi per l’allerta caldo destinate a tutti i lavoratori, proprio in un’ottica di prevenzione di tutti quei malesseri legati all’eccessivo caldo a cui stiamo assistendo.

Valentina Rossi

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