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Oliviero Toscani: è morto il fotografo delle provocazioni

Oliviero Toscani: è morto il fotografo delle provocazioni

Si è spento a 82 anni dopo una lunga battaglia contro l’amiloidosi. Innovatore della comunicazione, ha fatto della fotografia uno strumento di riflessione sociale

Oliviero Toscani è stato vinto dalla malattia questa mattina all’ospedale di Cecina (LI) dove si trovava ricoverato dal 10 gennaio per l’aggravarsi delle sue condizioni. Soffriva di un gruppo di malattie rare caratterizzate dall’accumulo anomalo di proteine nei tessuti, una patologia incurabile l’amiloidosi, la cui diagnosi era stata comunicata dallo stesso Toscani lo scorso agosto.
Hanno dato notizia della sua morte i familiari, poco dopo le 6.00, con un breve comunicato stampa firmato dalla moglie Kirsti Toscani e dai figli Rocco, Lola e Ali.
Lo ricorda e rivolge le sue condoglianze alla famiglia tutta, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Se ne è andato un personaggio capace di caratterizzare un lungo tratto di vita italiana, una mente fervida, anche quando prendeva posizioni controverse, ma sempre con coraggio e mettendoci la faccia. Rendiamo onore a una persona geniale che ha legato al Veneto lunghi anni della sua attività di fotografo e comunicatore di grande capacità”

Sempre fuori dagli schemi

Toscani è stato il fotografo che per la prima volta ha portato sui cartelloni pubblicitari temi come l’uguaglianza razziale, la mafia, la lotta all’omofobia, il contrasto al diffondersi dell’Aids, la ricerca della pace, l’abolizione della pena di morte, facendo del marchio di moda un pretesto per promuovere campagne di sensibilizzazione sociale.
Ha spesso scandalizzato suscitando reazioni di ogni tipo. Chi non ricorda la pubblicità dei jeans con le due immagini riamaste indelebili e il relativo slogan datata 1973? Una li mostrava sbottonati, che lasciavano intravedere in penombra il pube senza biancheria intima e le parole recitavano “Non avrai alcun jeans all’infuori di me”. L’altra evidenziava il lato B della modella Donna Jordan con addosso pantaloncini cortissimi e recitava “Chi mi ama, mi segua”.
Per queste immagini il Vaticano, tramite il quotidiano l’Osservatore Romano, accusò gli ideatori della pubblicità di blasfemia e la Buoncostume sequestrò i manifesti e le relative fotografie. La pubblicità fu letta come l’emblema di una rivoluzione giovanile e sessuale in atto in quegli anni, ma non fu esente da polemiche.

Come a scatenare varie reazioni furono, tra milioni di immagini, il bacio tra un prete e una suora, il corpo di una donna consumata dall’anoressia, i preservativi colorati che fluttuano nello spazio, il palestinese e l’israeliano che si abbracciano come fratelli o il malato di Aids che muore circondato dai suoi parenti, solo per fare degli esempi.

Tutte le sue compagne hanno lasciato il segno

In sessant’anni di carriera, Oliviero toscani ha lavorato in ogni luogo del mondo e per tutte le riviste più importanti.
Per molto tempo la sua professionalità è stata legata al marchio Benetton e United Colors, l’azienda tessile italiana fondata nel 1965 a Ponzano Veneto, in provincia di Treviso. “Con il suo lavoro – sottolinea il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – ha di fatto cambiato i criteri basilari della comunicazione, introducendo idee singolari che, creando dibattito a vari livelli, ha contribuito a fare la fortuna dei marchi per i quali ha svolto la sua attività”.

Toscani era nato a Milano, il padre era uno dei fotoreporter storici del Corriere della Sera. Ha pubblicato la sua prima foto sul Corriere a 14 anni, quando ha seguito il padre a Predappio per la tumulazione del Duce e ha immortalato il volto dolente di Rachele Mussolini, scatto pubblicato sul Corriere.
Nel 1965 si è diplomato in fotografia a Zurigo e ha iniziato quasi subito a lavorare: la sua prima campagna è stata per il cornetto Algida. Da quel momento il suo percorso è stato un crescendo, realizzando foto per riviste quali, tra le altre, Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Stern e per alcuni tra i più importanti marchi di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal.

La grande novità del suo approccio alla fotografia pubblicitaria è stata legata al suo attingere alle problematiche sociali del momento. Fino alla fine, il suo è stato uno stile di lavoro caratterizzato da realismo, semplicità e provocazione portando la fotografia di moda fuori dagli studi, sulla strada e nella vita reale. Le sue sono sempre state belle immagini, spontanee e ironiche ma al tempo stesso cariche di significato.

 

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