Dopo la seduta notturna a Montecitorio, arriva il voto favorevole dell’aula al disegno di legge Calderoli
L’autonomia differenziata è ufficialmente una legge dello Stato italiano. Dopo il via libera al Senato, al termine di una lunghissima seduta di lavori a Montecitorio, nelle prime ore della mattina del 19 giugno 2024 anche la Camera dei deputati ha espresso il suo voto favorevole (con 172 sì, 99 no e 1 astensione) al disegno di legge del ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli.
Il definitivo via libera al testo contenente “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116 terzo comma della Costituzione” è arrivato dopo che l’aula aveva ieri votato a maggioranza l’inversione dell’ordine dei lavori per anticipare la discussione sull’autonomia rispetto a quanto stabilito nell’iniziale calendario, dando il via a una vera e propria maratona notturna.
Le polemiche e il voto
La decisione di rendere “fiume” la seduta, prolungandola per l’intera notte fino alla votazione finale, era stata presa dopo la mancata intesa tra i capigruppo sulle tempistiche per l’esame del provvedimento. Le forze di opposizione hanno manifestato il proprio dissenso alla scelta, anche nel corso dell’illustrazione dei propri emendamenti, che sono stati interamente respinti, e con cori di “vergogna” dopo l’approvazione del ddl.
“Non è questa legge che crea l’autonomia differenziata: è nella nostra Costituzione. Può piacere o no, ma stiamo dando attuazione alla Costituzione”, aveva ricordato il ministro Calderoli in apertura dei lavori. La Camera ha dunque proceduto con l’iter, dall’esame della quarantina di ordini del giorno presentati al voto degli emendamenti, articolo per articolo, arrivando alla conclusione dei lavori con la conferma del testo già approvato al Senato.
I contenuti della legge: i Lep
La legge sull’autonomia differenziata, strutturata su 11 articoli, è puramente procedurale, attuando la riforma del 2001 del Titolo V della Carta. Serve a definire le modalità e i contenuti delle intese che possono intercorrere tra lo Stato e le Regioni che chiedono l’attribuzione di maggiori forme di autonomia nelle 23 materie espressamente previste. Per 14 materie è prevista la necessità della previa determinazione dei Livelli Essenziali di Prestazione.
Attraverso i Lep, si stabiliscono cioè i criteri con cui si determina il livello di servizio minimo da garantire in modo uniforme sull’intero territorio nazionale, attraverso la definizione dei costi e dei fabbisogni standard. Sarà il Governo, entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, a dover varare i necessari decreti legislativi per la determinazione dei livelli e dei relativi importi.
Alberto Minazzi