Ambiente +

Occhi al cielo: arriva la “cometa del secolo”

Occhi al cielo: arriva la “cometa del secolo”

Non accade da 80 mila anni. Il corpo celeste potrebbe essre visibile anche a occhio nudo a metà ottobre. Il 2, invece, una lunga eclissi anulare di Sole in Sudamerica

Mancano poco più di 3 mesi all’Epifania, ma gli aspiranti Re Magi del terzo millennio non dovranno aspettare tanto per vedere comparire nel cielo quella che è stata ribattezzata la “cometa del secolo”.
Dal 14 al 20 ottobre 2024, preceduta dall’antipasto di visibilità di inizio mese e da un picco di luminosità previsto tra i giorni 12 e 13, “C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas” (questo il nome ufficiale) potrebbe essere infatti visibile anche a occhio nudo nel nostro cielo.

I giorni della cometa del secolo e dell’eclissi anulare

Una caratteristica, spiegano gli esperti, che non si verificava da 80 mila anni. Anche se, al momento, il condizionale sul verificarsi dell’evento resta d’obbligo. Oggi, 27 settembre, la cometa raggiungerà infatti il perielio, e potrebbe non sopravvivere all’incontro più ravvicinato della sua orbita con il Sole.

Quel Sole che, è invece già sicuro, sarà in gran parte oscurato dalla Luna il prossimo 2 ottobre.
Un’eclissi particolare, tecnicamente definita “anulare” per l’anello di fuoco che resterà visibile, che però potrà essere osservata dal vivo, durante la sua durata insolitamente lunga, solo in alcune parti di Cile e Argentina.

Il rischioso avvicinamento della “cometa del secolo”

C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas non è la prima cometa alla quale gli astronomi hanno attribuito la qualifica di “cometa del secolo”.
L’appellativo fu assegnato 51 anni fa a “C/1973 E1-Kohouteck”, che però si “spense” dopo il passaggio al perielio, ad appena 21 milioni di km dal Sole, il 28 dicembre 1973.
L’attuale cometa non si avvicinerà così tanto alla stella. I 58,6 milioni di km odierni, però, potrebbero essere sufficienti per far sì che il calore solare ne causi la disgregazione del nucleo, con anche una possibile distruzione totale a causa del processo di sublimazione e della gravità del Sole.

Quando guardare la cometa

Nelle prossime ore, dunque, si saprà se verrà confermato l’appuntamento con la Terra. Che inizierebbe con le prime possibilità di avvistamento, poco sopra l’orizzonte, mezz’ora prima dell’alba dei giorni di fine settembre e poi dal 2 all’8 ottobre.

cometa del secolo

Il vero spettacolo inizierà però quando il corpo celeste si troverà a “soli” 71 km dal nostro pianeta, con una luminosità simile a quella di Venere, mostrando la sua chioma e la sua coda. Le ore più indicate per l’osservazione, possibilmente lontano dall’inquinamento luminoso cittadino, sono quelle dopo il tramonto.

Il viaggio della “cometa del secolo”

La cometa prende il nome dall’osservatorio cinese, vicino a Nanchino, che per primo la avvistò, il 9 gennaio 2023, nella costellazione del Serpente, distante oltre un miliardo di km dalla Terra (a cui non si sarebbe mai avvicinata, se non decine di milioni di anni fa), nello spazio tra Giove e Saturno. Si tratta di un corpo celeste ricco di sostanze volatili che probabilmente proviene dalla nube di Oort, posizionata a metà strada tra il nostro sistema solare e Proxima Centauri, la stella più vicina a noi. Dopo l’incontro con la Terra, se ne allontanerà rapidamente, perdendo la visibilità a fine novembre.

L’eclissi anulare di Sole in Sudamerica

Se il Sole cancellasse la cometa, per gli amanti delle osservazioni astronomiche è in arrivo comunque un altro appuntamento speciale. L’eclissi anulare di Sole visibile da Cile e Argentina meridionale (non dall’Italia) che inizierà alle 17.42 (ora italiana, le 12.42 locali) del 2 ottobre sarà infatti particolarmente lunga.
Il periodo in cui circa il 93% del Sole sarà oscurato dalla Luna, con la fase di anularità che inizierà verso le 18.50 toccando il massimo alle 20.45, durerà ben 7 minuti e 25 secondi. L’ombra dell’ultima eclissi di Sole del 2024 avrà un’estensione variabile dai 265 ai 331 km.

Gli appuntamenti con le eclissi anulari

Nel percorso dell’anularità, che comprende anche l’Isola di Pasqua, sono appena 175 mila i residenti, che potranno dunque osservare l’“anello di fuoco” nel cielo dal vivo. Sono previste però dirette streaming, senza dimenticare che l’eclissi, pur “normale”, comparirà anche in altri Paesi come Brasile, Uruguay e Paraguay.

La successiva eclissi anulare si verificherà invece solo nel 2026, in Antartide, quella su luoghi abitati nel 2027 e, tra Europa e Nord Africa, il 26 gennaio 2028 (in Portogallo, Marocco e Spagna) e poi il 1° giugno 2030 (in Algeria, Tunisia, Grecia e Turchia).

Le prossime eclissi italiane

Quanto all’Italia, la prossima eclissi parziale si verificherà il 29 marzo 2025 e interesserà soprattutto Piemonte e Valle d’Aosta, pur essendo visibile anche in altre zone del Centro-Nord. L’eclissi del 12 agosto 2026, parziale da noi, sarà la prima totale in Europa dal 1999, anche se la totalità interesserà solo la Spagna.
Per una totalità di un’eclissi di Sole sul nostro territorio bisognerà infine attendere il 2 agosto 2027. L’eclissi totale sarà localizzata in questo caso nelle acque territoriali dell’isola di Lampedusa, mentre nel resto della Sicilia ci sarà una “quasi totalità”.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.