Il nuovo decreto non lascerà margini di scampo. Il Green Pass è in dirittura di estensione ai dipendenti della Pubblica Amministrazione e successivamente toccherà a quelli del settore privato. Il documento dovrebbe giungere giovedì prossimo in Consiglio dei ministri. A lavorarci già da tempo sono il ministro Renato Brunetta e il Governo. Il provvedimento riguarderà l’intero comparto dei dipendenti pubblici, senza l’eccezione proposta dalla Lega di renderlo obbligatorio solo per chi lavora a contatto con il pubblico.
In vigore da ottobre
Oltre al mondo della scuola e al comparto sanità, la Certificazione Verde Covid-19 diventerà dunque presto operativa anche per la PA e il settore privato. Uniche eccezioni a quest’obbligo ci saranno per coloro che non possono vaccinarsi e che devono dimostrarlo con certificato medico.
Il nuovo decreto in arrivo è di un solo articolo e prevede l’estensione da ottobre anche a queste categorie di lavoratori. Anche per loro, come per il personale della scuola, scatterà la sanzione che va da 400 a mille euro di multa per il lavoratore, i dirigenti scolastici e il datore di lavoro. Non solo. In caso di inottemperanza dell’esibizione della Certificazione, dopo 5 giorni ci sarà la sospensione della prestazione lavorativa e dello stipendio.
L’estensione dell’obbligo di Green Pass anche per la Pa e il privato si rende necessario per rendere sicuri i luoghi di lavoro e creare le condizioni per ritornare a svolgere i propri impieghi in presenza. In questa direzione, se fino ad ora lo smart working è stato uno strumento indispensabile per consentire il lavoro da remoto anche in periodo di lockdown, è arrivato il momento del ritorno negli uffici. Il lavoro agile per i dipendenti pubblici ha ormai le ore contate o quanto meno prossimo a restare valido solo per il 15% dei lavoratori.
Il costo dei tamponi
Mentre da parte dei sindacati la spesa dovrebbe essere a carico delle aziende, sul costo dei tamponi per i lavoratori che non sono ancora vaccinati e devono esibire il Green Pass obbligatorio, interviene il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi.
«Nel momento in cui le parti sociali dovessero essere d’accordo – ha sottolineato – e il Governo dovesse adottare in emergenza un provvedimento sull’obbligo del Green Pass – credo che temporaneamente si possa pensare a un intervento sociale. Non si può pensare che questo costo sia a carico delle imprese. Confindustria è da sempre per l’obbligo vaccinale, ci sono difficoltà a prendere questo provvedimento, ma abbiamo la necessità di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro.
Sulla questione, ancora non è stato deciso nulla ma da indiscrezioni è emersa la propensione, da parte del governo, di rendere i tamponi a carico dello Stato solo per coloro che sono esentati dal vaccino.
Silvia Bolognini