Mascherine sempre con sé, da utilizzare sempre, quando non è possibile garantire l’isolamento tra persone non conviventi.
Nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private ma anche all’aperto.
In attesa del nuovo DPCM per il contenimento del contagio da coronavirus, sono queste le principali novità in vigore da oggi nella quotidianità di ciascuno di noi.
Il Decreto legge
L’ultimo DPCM emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è quello dello scorso 7 agosto. Dopo essere stato prorogato il 7 settembre, le misure adottate per il contenimento del contagio sono scadute alla mezzanotte del 7 ottobre. Con un decreto legge, entrato in vigore dall’8 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha adesso previsto che le più recenti disposizioni continuino ad avere validità “non oltre il 15 ottobre”.
Nel frattempo, si attende la pubblicazione del DPCM con le nuove regole.
Ma già il nuovo Decreto legge introduce delle novità, legate principalmente all’obbligo di usare le mascherine.
Obbligo la cui violazione viene sanzionata con una multa da 400 a 1.000 euro.
Le novità in vigore da oggi
Per uscire dalla propria abitazione, innanzitutto, è diventato obbligatorio avere con sé la mascherina. E questa andrà indossata non più solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico.
Il Decreto allarga infatti la previsione dei casi in cui vige l’obbligo di utilizzo del dispositivo di protezione individuale. In pratica, ciò vale ogni volta in cui ci si trovi fuori di casa, sia al chiuso che all’aperto. Ma sono previste alcune eccezioni.
In linea generale, l’obbligo non vige nei “casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”. In pratica, dove è possibile mantenere il distanziamento sociale, la mascherina potrà restare in tasca.
I posti di lavoro e le altre esenzioni
In attesa di un chiarimento da parte del Governo, si discute se, con questo Decreto, l’obbligo di mascherina sia stato introdotto anche sui posti di lavoro.
Una tesi afferma che la mascherina vada indossata, ad esempio, anche mentre si è seduti alla scrivania in ufficio.
L’articolo 5 del Decreto, però, prevede la “salvezza dei protocolli e linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. E lo stesso comunicato del Consiglio dei Ministri afferma che “nei luoghi di lavoro continuano ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza”.
Il testo è invece più chiaro riguardo all’esclusione dell’obbligo per 3 categorie di soggetti.
Non deve indossare la mascherina cioè chi sta svolgendo attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni e i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina (e per coloro che, per interagire con i predetti soggetti, versino nella stessa incompatibilità.
Le altre misure
Con il nuovo Decreto è stato prorogato lo stato d’emergenza fino al 31 gennaio 2021.
Ciò significa che, fino a tale data, il Governo potrà continuare ad adottare, sull’intero territorio nazionale o solo in alcune parti del Paese, misure di contenimento adeguate al rischio epidemiologico. In pratica, almeno fino all’inizio del prossimo anno, a regolare aspetti fondamentali della nostra vita saranno ancora i DPCM. Con validità mensile, anche se potranno essere reiterati e modificati.
Le domande relative ai trattamenti di cassa integrazione ordinaria collegati all’emergenza-Covid potranno inoltre essere inviate fino al 31 ottobre 2020.
Quanto invece alla facoltà delle Regioni di introdurre deroghe, ferma restano la possibilità di prevedere misure maggiormente restrittive, non è stata esclusa quella di provvedimenti temporaneamente ampliativi dei limiti nazionali. Il Decreto ha però introdotto la necessità di un’intesa con il ministro della Salute.