Sapete chi erano Marietta Barovier e Pino Signoretto? Sapete cosa si intende con “gada”, “rigadin”, “cremette” o “avventurina”?
Vi diamo un indizio: parliamo di arte del vetro. Cioè il cuore dell’attività produttiva che ha reso famosa in tutto il mondo l’isola di Murano.
E la città renderà adesso omaggio a questo mondo, spesso declinato al femminile, assegnando 14 nuovi toponimi a strade e spazi pubblici dell’area delle Ex Conterie.
I 14 nuovi toponimi muranesi: le persone
Proprio a Marietta Barovier, nota artista, decoratrice, designer e vetraia del XV secolo, sarà dedicato un campo. La Barovier, di fatto prima donna imprenditrice del vetro, è passata alla storia anche per l’invenzione e la creazione di una particolare “murrina”, chiamata “perla rosetta”.
Anche Pino Signoretto, scomparso nel 2017, avrà l’onore di entrare nella toponomastica cittadina vedendosi intitolare un campo.
È considerato uno dei nomi più importanti nel panorama internazionale del vetro d’artista.
Nato a Favaro Veneto, ha iniziato l’attività a 15 anni, diventando maestro vetraio dopo un solo anno, nel 1960. Dando il via a una carriera ricca di collaborazioni con numerosi e famosi artisti e architetti (da Vedova a Pomodoro, da Koons a Quinn).
Altri 2 campi renderanno omaggio invece ad alcune categorie di lavoratrici del vetro. Alle Ex Conterie ci saranno così campo de le Impiraresse (le abili infilatrici di perle) e campo de le Perlere (le donne che realizzavano in casa le perle di vetro con la tecnica a lume). E non poteva mancare una calle dei Maestri vetrai.
I 14 nuovi toponimi muranesi: le lavorazioni del vetro
Calli e rami e un sotoportego saranno invece dedicati ai tipici prodotti del vetro di Murano.
I Millefiori, che daranno nome a una calle, sono la classica canna formata da strati concentrici di vetro di colori diversi, di cui quelli interni sono a forma di stella.
Un’altra calle si chiamerà “de l’Avventurina”, la pasta cristallina traslucida, al cui interno sono immerse pagliuzze o cristalli di rame, la cui lavorazione fu inventata a Murano attorno al 1620. La Murrina, che diventerà a sua volta una calle, è il famosissimo oggetto di vetro policromo composto da varie sezioni di canna. E poi ci saranno calle de la Palmetta (il ventaglio di aghi tenuto in mano dalla impiraressa) e calle del Rigadin (l’effetto specifico applicato al vetro soffiato per imprimere una rigatura sulla superficie esterna).
Tre i rami cui la delibera della Giunta comunale ha assegnato il nome. Ramo Marin, che prende il nome dall’insieme di fili di perle corrispondente a due agàde (o “gade”, cioè i ventagli di aghi riempiti da conterie). Ramo de le Cremette, ovvero le perle di taglio obliquo dalla forma simile a una losanga. E ramo dei Burattini. Che non sono i pupazzi animati, ma le perle di colori diversi che spesso si facevano mescolando le poche conterie rimaste sulla sessola alla fine di ogni lavoro.
Il sotoportego si chiamerà infine “de la Gada”, ricordando il già citato tipico gioiello arricchito di conterie.
Le Conterie
Già, perché le stesse Conterie (intese come luogo) prendono il nome da un tipico prodotto delle fornaci muranesi.
Il sinonimo di “conterie”, riportato anche dalla Treccani, è “margheritine”. Ed è significativo che, in francese, vengono chiamate “perles de Venise”.
Si tratta delle classiche perline di vetro, importate a Murano, nel secolo XIII, addirittura da Marco Polo.
Le attuali “Ex Conterie” fanno invece riferimento all’antica industria di perle nata nel 1898, nel cuore di Murano, dalla fusione di 14 aziende locali. In quel sito, nacque così la Società veneziana per l’industria delle conterie. «Con questa delibera – sottolinea l’assessore alla Toponomastica, Paola Mar – abbiamo voluto rendere merito alle numerose figure femminili che, nel caso specifico, un tempo lavoravano nelle Conterie. Questa scelta vuole essere anche un omaggio ai mestieri artigianali legati alla tradizione».
La cerimonia ufficiale di intitolazione avverrà a settembre, nel corso della 4^ Glass Week.
E, al Lido, ecco “piazzetta Spada”
Il riconoscimento alla storia del territorio e ai personaggi che hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo delle varie realtà veneziane è alla base anche di un’altra intitolazione toponomastica appena approvata dalla Giunta comunale. Lo spazio in lungomare Marconi, al Lido, che per anni è stato tristemente identificato col “buco” creato per il mai sorto nuovo Palazzo del Cinema, si chiamerà ora “piazzetta Nicolò Spada”.
Spada è l’imprenditore che, con una coraggiosa visione avveniristica, a inizio Novecento fece costruire l’hotel Excelsior e una serie di edifici ad esso limitrofi.
Fu l’avvio, per quella che divenne “l’isola d’oro”, di una trasformazione che rese il Lido un luogo di villeggiatura internazionale.
«Non c’era luogo più significativo – spiegano il prosindaco del Lido, Paolo Romor, e l’assessore al Bilancio, Michele Zuin, proponenti dell’intitolazione – da dedicare a un uomo che ha tanto amato la nostra isola, trasformando il Lido in un luogo meraviglioso».