Il 31 marzo scade lo stato di emergenza e si allentano le restrizioni
Il conto alla rovescia per il via libera all’abolizione di alcune delle rigide regole dettate dall’emergenza sanitaria è iniziato.
Tra tre giorni, venerdì 1 aprile, lo scadere dello stato di emergenza porterà con sé molte novità.
Sparirà innanzitutto la colorazione delle regioni d’Italia che variava di settimana in settimana in base ai parametri legati alla curva epidemiologica.
Anche la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo non sarà più attiva.
La strada verso la normalità procede, pur se il bollettino del 27 marzo conta nel nostro Paese 59.555 nuovi casi di Covid e 82 morti in un quadro mondiale in continuo cambiamento. Agenas segnala comunque che resta stabile l’occupazione dei letti negli ospedali con valori fermi al 5% per le terapie intensive e al 14% per i reparti di area non critica.
Capienza al 100% per impianti sportivi, al lavoro green pass base
Dal 1 aprile per gli impianti sportivi sia all’aperto sia al chiuso diventa possibile raggiungere la capienza massima di pubblico.
Le novità più rilevanti riguardano il Green Pass.
Per assistere a spettacoli all’aperto e agli eventi e competizioni sportive per il mese di aprile sono necessari Green Pass base e mascherina FFP2.
Per cinema, teatri, sale da concerto, eventi e competizioni sportive in palestre, strutture e palazzetti al chiuso resta l’obbligo di Green Pass rafforzato (da vaccino o guarigione) fino al 30 aprile.
Nei bar e ristoranti, al chiuso, il green pass base resta obbligatorio fino a fine aprile, mentre non serve per consumare seduti ai tavolini all’aperto.
Trasporti, discoteche e sale da ballo, negozi
Anche per salire sui mezzi di trasporto pubblico locale – autobus, tram, metro, treni – dal prossimo mese basta esibire il Green Pass base però con l’uso di mascherina FFP2 così come per viaggiare a bordo di una nave, aereo e treni ad alta velocità.
L’obbligo di esibire il Certificato Verde sparisce dal 1 aprile per entrare in tutti i negozi dove rimane l’obbligo di mascherina (anche chirurgica) e per soggiornare in hotel e strutture ricettive. Anche qui, però, fino al 30 aprile è obbligatorio quello rafforzato per accedere alle aree benessere, piscine e spogliatoi. Per partecipare a un convegno o un congresso organizzato in un albergo si richiede il Pass rafforzato.
Nessun Certificato invece per recarsi da parrucchieri, barbieri, saloni di bellezza e centri estetici, entrare in banca, uffici pubblici e poste.
Anche le discoteche ritornano a capienza 100% con ingresso esibendo il Green Pass base e con mascherina chirurgica. La stessa cosa vale per locali e sale da ballo.
Nuove regole Covid per contatti con positivi
Per i contatti stretti dei positivi dal 1 aprile si applica il regime dell’autosorveglianza.
Quindi obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie FFP2 al chiuso o in presenza di assembramenti fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi. Oltre a quello di effettuare un test antigenico rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora asintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto. Non cambiano le regole per chi è positivo che deve stare in isolamento per 7 o 10 giorni a seconda che sia o meno vaccinato.
Per quanto riguarda la scuola, gli alunni positivi vanno in isolamento fino a guarigione e per loro può essere attivata la didattica a distanza. Possono rientrare a scuola senza certificato medico ma con tampone negativo. Tutti gli altri, dal 1 aprile, possono continuare a frequentare in presenza.
Ai primi sintomi occorre un test da ripetere dopo 5 giorni e per chi ha più di sei anni c’è l’obbligo di indossare per 10 giorni la mascherina FFP2.
A scuola in ogni caso le chirurgiche vanno indossate ogni giorno fino al 30 aprile.
Galli: «Le misure prudenti sono giuste»
Sullo stato attuale della situazione pandemica si esprime l’infettivologo ed ex direttore di Malattie Infettive all’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli.
«Guardando i numeri – sottolinea – le misure prudenti sono giuste- Non abbiamo finito di avere a che fare con il Covid, Omicron 2 sta sostituendo Omicron 1 con grande rapidità. Non è particolarmente feroce come variante, quindi non mi aspetterei di avere di nuovo gli ospedali pieni, ma un minimo di allerta la metterei. Siamo di fronte a una piccola nuova ondata i cui numeri sono sottostimati e non possiamo permetterci che siano nuovamente rimandate le cure dei pazienti non Covid. Guardando i numeri, le misure prudenti sono giuste. Non sto suggerendo di rinchiudere tutti in casa ma ritengo opportuni che alcuni provvedimenti, prima di abolirli o modificarli in maniera sostanziale vengano considerati con attenzione».
Silvia Bolognini