Ritorna venerdì 27 settembre l’evento voluto dall’Unione Europea per avvicinare sempre più i cittadini a un mondo solo apparentemente lontano dalla quotidianità
Se si eliminassero i risultati ottenuti dalla ricerca scientifica, il Mondo come lo viviamo tutti i giorni sarebbe molto diverso.
Lo smartphone che catalizza sempre più ore della nostra giornata?
Senza la prima sperimentale prima telefonata senza fili del 3 aprile 1973 non saremmo mai arrivati ad avere nelle nostre tasche un dispositivo che ci permette in tempo reale di raggiungere ogni angolo del mondo.
Ma anche ciò che ci sembra apparentemente meno tecnologico ha alle spalle un passato di esperimenti all’epoca sicuramente ritenuti rivoluzionari. Un esempio? L‘illuminazione pubblica delle strade, che ha vissuto a Venezia tappe fondamentali fin dal 1128, con i primi lumicini voluti dall’allora doge Domenico Michiel.
Anche se in molti casi continuiamo a vederla come un mondo assai distante da noi, la scienza, che scrive continuamente nuove pagine di progressi e innovazioni, è in ogni istante al nostro fianco. E, per avvicinarsi sempre più alla gente comune, come ogni anno è pronta a uscire dai laboratori con la Notte europea dei ricercatori.
Torna la Notte europea dei ricercatori
Il più grande evento europeo dedicato alle attività di partecipazione ed educazione scientifica aperte a tutti è promosso dal 2005 dalla Commissione Europea in 25 Paesi del continente.
Grazie al coinvolgimento di università e istituzioni, saranno così portate e presentate “in strada” dai più importanti scienziati alcune delle più significative scoperte tecnologiche e scientifiche contemporanee, che uniscono scienza, tecnologia e creatività.
Oltre 1,5 milioni di cittadini avranno dunque l’opportunità di un contatto diretto con il lavoro dei ricercatori, capendone l’ impatto sulla vita quotidiana e intuendo quanto contribuisce a plasmare il futuro di tutti noi, attraverso una serie di attività di intrattenimento: spettacoli scientifici, esperimenti pratici, giochi e concorsi.
In particolare i giovani, attraverso le loro domande, potranno anche informarsi sulle possibilità di carriera nella ricerca.
I progetti al centro della Notte abbracciano un amplissimo orizzonte. L’Unione Europea, nella presentazione dell’evento, cita per esempio la conservazione della biodiversità locale, che permetterà anche nuove cure contro il cancro, ma anche come la scoperta di caratteristiche nascoste dei fossili renderà possibile il miglioramento della nostra comprensione del clima terrestre.
La Notte in Italia
L’Italia ha aderito fin dall’inizio alla Notte europea dei ricercatori e anche quest’anno, il 27 settembre ma non solo, è uno dei Paesi che organizza il maggior numero di eventi sparsi sul territorio.
In particolare, sono 9 i progetti finanziati più 3 quelli associati.
Il progetto “Co.Science”, per esempio, mira a promuovere l’importanza della ricerca e dell’innovazione, rendendo l’educazione scientifica attrattiva per le fasce giovani in formazione.
I progetti dei ricercatori italiani
“Mednight”, la Notte mediterranea delle ricercatrici, intende invece dare valorizzare in particolare il ruolo della donna nella ricerca.
“Sharper” ha l’obiettivo di coinvolgere tutti i cittadini nella scoperta del mestiere di ricercatore e del ruolo che i ricercatori svolgono nel costruire il futuro della società.
“ERN-Apulia+MED” vuole evidenziare il forte fattore di connessione rappresentato da ricerca, conoscenza e cultura, riscoprendo le radici comuni nell’area del Mediterraneo.
Ancora, Meet approfondirà a Milano, con spettacoli, talk e workshop, le tematiche della ricerca, a partire dalle 5 “Missioni europee”: adattamento ai cambiamenti climatici, lotta al cancro, protezione dei mari, dei laghi e dei fiumi, città climaticamente neutre e intelligenti, salute del suolo.
“Streets” propone la sua visione che, negli ultimi 2 anni, ha generato un’ondata di consapevolezza e cambiamento e “Leaf” porterà in piazza le discipline “Steam”.
La Notte di “Net” prevede centinaia di attività sul tema delle sfide globali dei cambiamenti climatici, all’insegna della creazione di una “rete” che unisca nella promozione della scienza ricercatori, società, istituzioni, associazioni, protagonisti del mondo della cultura e dell’arte e tanti altri stakeholders. “SuperScienceMe”, infine, porterà la Notte dei ricercatori nel cuore delle città di Calabria e Basilicata, così come faranno i progetti associati “Bright-Night” in Toscana, “Society reAGIAMO” in Emilia Romagna e “Unight” in Piemonte.
La partecipazione ai progetti di alcuni istituti specializzati
All’interno dei programmi dei vari progetti si inseriscono gli appuntamenti organizzati da numerosissime realtà. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si propone per esempio di illustrare tutte le meraviglie che le scienze della terra possono offrire, per un viaggio alla scoperta dei segreti del nostro Pianeta, con appuntamenti dall’Emilia Romagna alla Sicilia.
Anche i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica incontreranno il pubblico in tutte le sedi nazionali dell’Inaf (Cagliari, Catania, L’Aquila, Palermo, Trieste, Bologna, Firenze, Capodimonte, Roma, Torino e Padova), alla scoperta dell’affascinante mondo dell’astrofisica, dell’Universo e dei suoi segreti. L’Osservatorio Astronomico di Padova, in particolare, partecipa a “Science4All”, progetto che fonde “Venetonight”, la “Notte dei Ricercatori” e “Kids University Padova”.
Alberto Minazzi