È arrivata seconda a Miss Italia ma Giulia Nicole Magro, residente a cavallo tra le provincie di e Vicenza, confessa: «Ero terrorizzata dall’idea di vincere»
Giulia Nicole Magro, residente a cavallo tra le province di Padova e Vicenza, è la ragazza più bella del Veneto e quest’anno ha sfiorato il titolo di più bella d’Italia aggiudicandosi il secondo posto alla finale di Miss Italia. La tradizione delle venete a Salsomaggiore è ormai celebre: Eleonora Pedron, Silvia Battisti, Gloria Zanin, Arianna Marchetti formano solo un piccolo elenco delle ragazze che hanno raggiunto la notorietà grazie a questo concorso e che oggi Giulia Nicole, senza pretese, completa. Capelli biondi, occhi azzurri, fisico slanciato e una bellezza principesca non nascondono la sua dote principale: la normalità. Da pochissimo giunta alla maggiore età, concilia il lavoro con lo studio. Frequenta l’ultimo anno di liceo scientifico e pensa già al suo futuro… universitario. Una sana incertezza sul suo avvenire nel mondo della moda, lascia spazio alla propria volontà di distinguersi, più per la testa che per il fisico. È con molta semplicità che si racconta e ci racconta la sua vita, dandoci un ritratto di se stessa molto genuino che, mostra anche agli scettici, quanto è bello quando il binomio bellezza-intelligenza sovrasta i consueti luoghi comuni.
Quest’anno sei stata la prima ragazza più bella del Veneto e la seconda più bella d’Italia. Un traguardo a cui molte ragazze sognano di arrivare. Come ci si sente a essere ad un passo dalla vittoria? «Sono sincera. Durante l’ultima serata ero abbastanza impaurita perché speravo di non vincere. La tensione indubbiamente c’era… ma per il motivo contrario». Una miss che spera di non vincere? Non è un controsenso? «Si, potrà sembrare strano ma stare un anno in giro per l’Italia a fare dei lavori che c’entrano poco con quello che vosglio fare non è la mia aspirazione. Essere Miss Italia voleva dire perdere un anno nel campo della moda e anche la quinta superiore, i miei compagni, la scuola. Non vedevo niente di positivo in un’eventuale vittoria».
Hai parlato di moda: è questo il tuo sogno nel cassetto? «Non so. Mi piacerebbe continuare a fare qualcosa in questa realtà però, non so ancora se il mio sogno sia proprio quello di andare in giro per il mondo. Con il tempo ho visto che ci sono poche italiane nella moda e devo ancora capire il perché. Evidentemente non è tutto oro quello che luccica. Una cosa è certa, continuerò sicuramente a livello locale. Quello che mi capiterà di realizzare lo farò, senza puntare per forza alle grandi agenzie milanesi».
L’esperienza insegna però che la tappa milanese è indispensabile per emergere. Saresti disponibile, se te lo chiedessero, a spostarti dal tuo paese per andare nella capitale della moda? «Sicuramente adesso no. Forse fra qualche anno ci penserei ma per ora non rientra nelle mie aspirazioni. Ormai mi sono abituata a vivere in treno per spostarmi da un posto all’altro».
Hai tagliato da poco il traguardo dei diciotto anni. Come ti senti. È cambiato qualcosa ? «Mi sento come prima. Tutti dicono che con la maggiore età cambiano molte cose ma per non è cambiato assolutamente niente. Ecco, l’unica cosa è che posso fare la patente…»
Almeno non vivrai più in treno…«Esatto (ride ndr)».
Guardando il tuo percorso si vede che hai partecipato a diversi concorsi. Come ti sei avvicinata a questo mondo e da quali hai cominciato? «Mi sono avvicinata per curiosità e per gioco, senza alcuna pretesa. Conoscevo una ragazza che era a scuola con me e che li faceva. Ho iniziato proprio con lei partendo dai concorsi più piccoli come quelli delle sagre paesane».
Il rapporto tra madre e figlia può essere spesso conflittuale. Com’è il rapporto con tua madre? È vero che ti fa da segretaria e da manager? Come la vedi in questo ruolo? «Manager, segretaria e autista, un po’ di tutto… ed è bravissima. Mi sono vista in difficoltà all’inizio per il susseguirsi di impegni, ma sapere che c’era lei che mi seguiva, mi ha tranquillizzata. A tutte le persone che mi chiamano e che mi cercano lascio sempre il suo numero perché è lei che organizza tutti gli appuntamenti. Ogni tanto la guardo, le chiedo il prossimo impegno e mi dice tutto. Agenda, segretaria, gestisce ogni cosa. Senza di lei sarei persa anche perché con la scuola comunque è difficile conciliare tutte le cose. Non dimentichiamoci inoltre che questo mondo è un po’ particolare. Gli stessi addetti ai lavori mi hanno consigliato di farmi seguire il più possibile da lei. Come si dice? Prevenire è meglio che curare».
In un anno hai già due titoli importanti alle spalle. Come sono cambiati i tuoi rapporti personali? Adesso a scuola o nel tuo paese, ti vedono con occhi diversi? «Indubbiamente i primi giorni sono stati critici. C’era un po’ di imbarazzo anche con i compagni di classe, sembrava tutto diverso. In paese mi fermavano per complimentarsi. Ora la situazione si è calmata ed è tornato tutto alla normalità».
Sei partita prendendo Miss Italia come un gioco. Ma a giochi fatti pensavi che un’ esperienza del genere potesse darti tutta questa notorietà? «Sinceramente no, anche perché Miss Italia è una sola. Io sapevo di essere in Tv in qualità di Miss Veneto però gareggiando con altre sessanta ragazze non avevo messo in conto di arrivare alla fine. L’avevo presa con uno spirito molto giocoso: sono in televisione ma voglio divertirmi. C’erano ragazze che volevano diventare a tutti i costi Miss Italia e quindi prendevano tutto come una sfida. In realtà se prendi questo concorso come un gioco è già bello solamente partecipare. Sono arrivata seconda, ma non era in preventivo».
Visto che alla fine la tua speranza era quella di non vincere, la domanda sorge spontanea: se ritornassi indietro, rifaresti Miss Italia? «Certamente. Rifarei tutto. È stata un’esperienza splendida. Ti metti alla prova, sperimenti un ambiente nuovo, ti relazioni con altre ragazze e vi assicuro che quest’ ultima cosa non è semplice. Mi sono divertita molto».
Sfatiamo il mito delle miss che dopo Miss Italia mollano il proprio ragazzo. Sei fidanzata? «Si, sono felicemente fidanzata. Il mio ragazzo è stato anche a Salsomaggiore una settimana, rimanendo per le finali. Il bello è che mi chiedono sempre: ma non l’hai mollato? Io rispondo: No. L’ho tenuto!»
Alcune Miss Venete, grazie al concorso, hanno poi intrapreso una carriera nel mondo dello spettacolo (Eleonora Pedron, Arianna Marchetti, Chiara Sgarbossa) dimostrando di essere non solo belle ma anche brave ed intelligenti, ti auguri che sia altrettanto anche per te? «Beh di non essere solo bellina ma anche intelligente spero di dimostrarlo già. Adesso non so se il mondo della spettacolo sarà la mia carriera. Quello che al momento mi interessa è andare all’università ed avere dei buoni risultati. Anche perché a scuola me la cavo bene, per cui…»
Una miss universitaria. Che facoltà ti piacerebbe fare? «Non lo so. L’università voglio farla sicuramente perché con il titolo di studio del liceo scientifico si ha poco in mano. Mi piacerebbe fare o psicologia o fisioterapia oppure qualcosa con biologia e chimica. Chissà! Vediamo come andrà a finire…»
DI MICOL STELLUTO
Arte e Cultura +
NON VOLEVO VINCERE
7 Dicembre 2010