l Reyerstore del Taliercio oltre a proporre tutti i gadget e l’abbigliamento orogranata, è anche un punto di contatto informativo
Il Reyerstore non viene visto dalla società solo come un negozio, ma anche come punto di informazione e conoscenza, dove è possibile iscriversi alle iniziative collaterali o acquistare biglietti. Ci vengono veramente tutti, senza distinzioni: dalla famiglia completa, ai nonni in cerca di un regalo per il nipote; da fidanzate e mogli, ai tifosi che comprano una maglietta prima di una trasferta. E abbiamo anche fedeli clienti da fuori città che, da Milano, Bologna o Belluno, appena esce la nuova maglia si adoperano per acquistarla o direttamente in negozio o sul sito www.reyerstore.it». Le parole di Alessia Pelosin, responsabile del Reyerstore del Palasport Taliercio, spiegano bene perché, nel progetto complessivo, anche avere un “negozio” (ampiamente inteso) di riferimento aiuta l’Umana Reyer a portare avanti il suo progetto. «Regalare un prodotto legato alla Reyer sta diventando sempre più un fenomeno di moda. Spesso viene anche acquistato come regalo per compleanni e ricorrenze». In questo ambito, la parte preponderante è data dalle linee di abbigliamento: da quelle più tecniche a quelle dedicate allo svago e al tempo libero. Il Reyerstore offre anche moltissimi gadget: dalle tazze per la prima colazione alle linee scuola, da palloni a mini canestri, fino alla linea più elegante in pelle, che comprende trolley, portachiavi, trousse, pochette e tutto quanto occorre per andare “in vacanza con la Reyer”. Il prodotto più venduto resta la classica t-shirt granata. Quella con la scritta “Campioni d’Italia” è poi già un must: basti pensare che, il giorno della festa scudetto sono andate esaurite tutte le 1700 maglie a disposizione. «…e il giorno dopo la vittoria c’è stata una corsa all’acquisto delle ultime canottiere ufficiali rimaste in vendita». Ma il Reyerstore viene anche visto quasi come un InfoPoint e spesso qui ci si rivolge per avere informazioni sulle partite o sulla squadra. Non mancano anche le richieste più strane: «come quella di una signora, che tre settimane dopo la fine del campionato e quindi della vittoria dello scudetto, domandava se per caso nel week-end la squadra giocava, visto che ne aveva sentito parlare, si era incuriosita, e aveva voglia di venire a vedere una partita dal vivo…»