Una fiction dal carattere forte e dal tema difficile e “pericoloso” da rendere in prima serata (la pedopornografia on-line) saluta il ritorno di Vittoria Puccini, già madrina a Venezia dieci anni fa esatti, alla Mostra del Cinema e in una regione che lei ama molto. “Ormai mi sento come se fosse casa mia, Venezia la adoro e ci vengo sempre volentieri come ospite o per girare. Certo, questa volta mi sono fermata per quasi tre mesi e cominciavo a sentirla veramente come se fosse una città che mi appartiene da sempre Non nel dialetto, ovvio (non chiedetemi di parlare veneziano, per favore…), ma per lo meno nel cuore. Non dimentico inoltre che sempre a poca distanza da qua, a Treviso, ho girato quello che considero proprio il film del mio cuore, quel “18 regali” che ci ha anche portati al David di Donatello “.
“Non mi lasciare”
Dall’ esperienza nei panni di Elisa Girotto, la giovane madre scomparsa della pellicola del 2020, a un’altra figura decisamente tormentata nella nuova fiction Rai, “Non mi lasciare” che andrà in onda a fine ottobre con la regia di Ciro Visco.
“Un tema forte, quello della pedopornografia e del deep web, che ho affrontato con la consapevolezza di una madre che sa che purtroppo questa non è solo fiction ma parte della realtà con la quale ci confrontiamo tutti i giorni. Ci voleva un bel coraggio per proporre un tema del genere in una fiction di prima serata ma una volta letto il ruolo ho accettato subito senza alcuna riserva. Io sono mamma di una ragazza di quindici anni, che per fortuna non si isola e sa affrontare il mondo, ma sento molto vicino lo stesso l’argomento.”
Il web tra insidie e ancora di salvezza durante la pandemia
“Penso che il web e il suo uso spropositato possano essere un brutto pericolo, e per questo consiglio di affrontare appena possibile l’argomento con i propri figli – ha aggiunto Vittoria Puccini – Bisogna però avere anche la consapevolezza che, soprattutto in questi due anni così difficili per il Covid, il web è stato per molti ragazzi l’unico appiglio, l’ancora di sicurezza alla quale aggrapparsi e ha portato anche molte opportunità, probabilmente arrivando anche a salvare delle vite. Il mio consiglio come mamma è cercare di capire quello che effettivamente serve ai ragazzi, valutare e poi spiegare ai figli i pro e i contro e cercare di capire immediatamente se ci sono problemi”.
Ad accompagnare Vittoria Puccini, scende dai monti di “Un passo dal cielo” per arrivare in laguna nei panni del cattivo di turno il triestino Gianmaria Martini.
“Un ruolo decisamente non facile. Ho cercato di portare la leggerezza di chi è nato a Trieste nella difficoltà di un personaggio dalle molte facce e decisamente cupo. Per me che già la conoscevo é stato stranissimo girare in una Venezia inedita, vuota e con bar e ristoranti chiusi. Quasi un sogno, ma anche un incubo. Una doppia visione perfetta per il mio personaggio”.
Dalle indagini, una realtà inquietante
La fiction narra la storia di Elena Zonin, un vicequestore che lavora per il Servizio centrale operativo di Roma specializzata in crimini informatici. Il caso che segue in questo contesto è l’assassinio di un ragazzino. Purtroppo, oltre alla tragedia di una giovane vita spezzata, emerge anche un’altra realtà inquietante. Elena torna dunque a Venezia, che aveva deciso di lasciarsi alle spalle per motivi personali, e il caso di questo ragazzino la riporta proprio lì dove incontra il suo ex, commissario di Polizia che ha sposato Giulia, la migliore amica di Elena quand’erano giovani.
I due metteranno tra parentesi i sentimenti e collaboreranno per scoprire la verità, ma nel frattempo la protagonista cercherà di risolvere anche gli interrogativi del suo passato.
Tutti i luoghi di “Non mi lasciare”
“Una storia forte ma raccontata con un tono di delicatezza e pudore”, spiega Vittoria Puccini.
“Il cast ha lavorato sempre molto unito e pensiamo di essere riusciti a dare voce a una Venezia inedita e tutta da scoprire, a trasmettere in pieno il senso di magia e di stupore che si prova a girare in questa città “.
Tra le location coinvolte nelle riprese, oltre a momenti a Milano e Roma, anche un ampio passaggio nel Polesine, tra Adria, Fratta Polesine, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina e Taglio di Po.
Massimo Tonizzo