Il report Aci/Istat evidenzia però ancora l’effetto delle restrizioni Covid: i dati restano inferiori al 2019
“Situazione pandemica e misure di contenimento hanno influenzato l’andamento dell’incidentalità stradale e della mobilità anche nel 2021: incidenti, morti e feriti aumentano rispetto al 2020 ma risultano ancora inferiori rispetto al 2019”.
È questa la conclusione a cui arrivano Aci e Istat, che hanno appena pubblicato il nuovo report relativo agli incidenti stradali, in cui si analizza ogni aspetto specifico di quanto avviene ogni giorno sulle strade italiane.
Gli incidenti
Lo scorso anno, il numero totale degli incidenti è stato di 151.875: 416 al giorno, in pratica 1 ogni 3 minuti e mezzo circa. L’aumento è stato del +28,4% su base annua, anche se rimane una diminuzione, del -11,8%, se si guarda al periodo pre-pandemico.
Quasi 3 incidenti su 4 (precisamente il 73,1%) si verificano su strade urbane, anche se circa la metà delle vittime (il 47,5%) è legata a incidenti sulle strade extraurbane. Il dato relativo alle autostrade, riportato dal report, parla di un 5% di incidenti e di un 8,6% di morti legati a questo tipo di mobilità.
La causa principale degli incidenti (riscontrata nel 15,4% del totale, cioè 30.478 incidenti) è la “guida distratta o andamento indeciso”, seguita dal mancato rispetto della precedenza o del semaforo (28.293 casi, il 14,3%) e dalla velocità troppo elevata (causa di 19.706 incidenti, il 10%).
Nel restante 60,3% dei casi, le cause vanno ascritte per 15.534 incidenti (7,9%) a “manovre irregolari”, come inversioni di marcia, invasioni di corsia, retromarce, manovre irregolari per sostare o attraversare la carreggiata, e per altri 14.081 (il 7,1%) al mancato rispetto della distanza di sicurezza.
Il costo sociale del fenomeno è calcolato in 16,4 miliardi di euro, cioè lo 0,9% dei pil, con un incremento del +26% rispetto al 2020, “anche per effetto dei nuovi parametri applicati”, precisa il rapporto. Con i valori 2010, il costo sarebbe comunque stato di 14,6 miliardi (+26%).
Morti e feriti sulle strade
Nel 2021, ogni giorno in Italia sono morte in seguito a un incidente mediamente quasi 8 persone. Si sono registrati infatti esattamente 2.875 decessi sulle nostre strade, con un incremento del +20% rispetto al 2020, anche se il confronto con il 2019 fa segnare un -9,4%. Pur ancor sotto i livelli del 2019, in crescita annua soprattutto i morti in autostrada (+26,2%), con un +19,8% sulle strade extraurbane e un +19,1% su quelle urbane.
La stessa tendenza generale nei confronti dell’anno precedente e del periodo pre-Covid si è registrata anche per i feriti: sono stati 204.728 (561 al giorno), +28,6% dal 2020 e -15,2% sul 2019.
A morire sono soprattutto gli uomini (2.396, 83,3% del totale), con un residuo 16,7% (479 casi) di donne. Per quanto riguarda le fasce d’età dei decessi, le più colpite sono quelle tra 20 e 24 anni, sia per gli uomini che per le donne, più quella 45-59 per i maschi e 70-84 per le femmine. L’aumento più consistente, +41,7%, si è avuto però tra ragazzi e ragazze tra 15 e 19 anni.
Incrementi significativi anche nelle fasce 25-29 (+34,9%) e 40-49 (+31,5%), anche se preoccupa particolarmente i rilevatori il dato sui bambini da 0 a 14 anni. Nel 2021 ne sono morti in incidenti stradali ben 28, di cui 23 tra 5 e 14 anni. In questo caso, si scende dai 29 del 2020, ma si sale rispetto ai 18 del 2019, quando ad esempio erano deceduti 4 bambini tra 5 e 9 anni (lo scorso anno sono stati 6) e 14 (17 nel 2021) tra 10 e 14 anni.
I bambini non sono però gli unici “utenti vulnerabili” (come pedoni, ciclisti o disabili), che costituiscono il 50,9% delle vittime della strada. I conducenti deceduti sono stati 2.072 (di cui 1.870 maschi), i passeggeri 332 (196 uomini), i pedoni 471 (aumento del +15,2% e prevalenza maschile anche in questo caso, 330). Aumentano del 44,4% i decessi di occupanti dei mezzi pesanti (169), del 18,6% (695) quelli di motociclisti, del +17,1% (1.192) per gli occupanti di autovetture e del +13,6% (67) per i ciclomotoristi.
Il caso-monopattini e bici elettriche
Con la sempre maggior diffusione dei moderni mezzi elettrici, come monopattini e biciclette, non sorprende che gli incrementi maggiori riguardino gli utilizzatori di queste nuove forme di mobilità e coloro, a partire da pedoni e ciclisti tradizionali, che si sono trovati coinvolti in sinistri con loro.
Il numero totale degli incidenti che hanno coinvolto biciclette, siano esse elettriche o meno, è stato lo scorso anno di 16.448 (+22%). Le vittime sono state 229 (+30,1% su base annua) e i feriti 18.307 (+31,6%), a cui vanno aggiunti i pedoni investiti: 6 morti e 535 feriti.
Il dato diventa ancor più significativo limitando i numeri alle sole bici elettriche: 691 incidenti (+187% rispetto ai 240 del 2020), 13 vittime (+116%, erano state solo 6) e 671 feriti. A questi si aggiungono i 2.101 incidenti con monopattini elettrici coinvolti (da 564, +272%), con 9 decessi (più un pedone) e 1.980 feriti (+282% nei confronti dei 518 dell’anno precedente).
Alberto Minazzi