La popolazione italiana nel 2020 è scesa a 59 milioni e 259 mila abitanti, 384 mila in meno rispetto all’anno precedente.
Le nascite sono diminuite del 3,8% (quasi 16 mila bambini in meno a fronte dei nascituri del 2019) mentre i decessi sono cresciuti del 17,6%. 112 mila persone in più rispetto all’anno pre-pandemia.
Il massimo storico dei decessi dal secondo dopoguerra si è sommato al nuovo minimo storico dei bambini venuti al mondo.
«E’ un po’ come se fosse sparita una città grande quanto Firenze», rileva il rapporto Istat “La dinamica demografica durante la pandemia Covid-19“.
Nel 2020 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 404.104 bambini. Sono state cancellate per decesso 746.146 persone.
«Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta – ha commentato il premier Mario Draghi agli Stati generali della natalità a Roma -. Un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire. La consapevolezza dell’importanza di avere figli è il prodotto del miglioramento della condizione della donna non antitetico alla sua emancipazione. Lo Stato deve dunque accompagnare questa nuova consapevolezza e continuare a investire sul miglioramento delle condizioni femminili».
In questa direzione, oltre all’assegno unico a sostegno delle famiglie, il decreto che sarà presentato la prossima settimana garantirà ai giovani gran parte del finanziamento necessario per l’acquisto della prima casa abbattendo gli oneri fiscali.
«Finalmente – ha sottolineato Papa Francesco – si è deciso di trasformare in legge un assegno per ogni figlio che nasce. Auspico che questo venga incontro ai bisogni di tanti nuclei familiari che vanno avanti con difficoltà e segni l’avvio di riforme sociali che mettano al centro i figli e le famiglie».
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Nascite al minimo, decessi al massimo storico in Italia
14 Maggio 2021