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MUTUI: I CONSIGLI DELLE BANCHE DEL TERRITORIO

Come si orientano le giovani coppie di fronte alla necessità di contrarre un mutuo? Quali sono le diverse opzioni proposte dalle banche? Ecco cosa rispondono gli Istituti dell’area metropolitana

Prodotti di ogni tipo, applicazioni per smartphone, sigle ai più incomprensibili e clausole da leggere attentamente, come in ogni contratto del resto. Il primo (e spesso unico) mutuo della vita non si scorda mai, specie per chi lo fa attorno ai trent’anni. Già, perché nel nostro territorio i mutui ai giovani non sono un tabù: con determinate caratteristiche, ottenerlo è in fondo abbastanza semplice. La crisi ha senz’altro stretto le maglie, e le banche sono più attente, memori del fatto che la congiuntura è arrivata proprio perché le loro corrispettive americane concedevano credito a chi sapevano non sarebbe stato in grado di onorarlo. Ma per un under 35, e addirittura per chi non ha un contratto a tempo indeterminato, la casa dei sogni è ancora raggiungibile, e non necessariamente con un grosso anticipo o con la garanzia da parte della famiglia. Sul territorio sono molti gli sportelli che offrono servizi alle giovani coppie: l’importante è entrare in banca con le idee chiare, consci delle reali possibilità economiche, con la casa già scelta. Veneto Banca ad esempio ha addirittura sviluppato un’app per smartphone con le condizioni e tutti i documenti che servono per avere una prima valutazione; l’offerta è varia (10 tipi di mutuo), con la possibilità di adattarli su misura al cliente, anche per quello che riguarda i tassi: tutto dipende dal valore dell’immobile e dalla disponibilità economica.

Così come molti istituti, Veneto Banca ha il vantaggio di conoscere gli interlocutori essendo radicata nel territorio da tempo: «Conta ancora essere banca locale, il personale allo sportello ha un basso turn over e conosciamo bene l’ambiente», spiega Carlo Torresan dell’ufficio comunicazione. In Carive la situazione è del tutto analoga: ci sono prodotti che teoricamente coprono anche il 100% del valore dell’immobile, ma sono utilizzati raramente a causa delle garanzie richieste: serve il contratto di lavoro (non necessariamente a tempo indeterminato), ma anche una busta paga. La media veneta dice che la media è un mutuo al 60% lungo 25 anni, e a richiederlo è una coppia tra i 33 e i 40 anni. «La domanda dei mutui è scesa del 40% – spiega Maurizio Santello specialista crediti Carive – ora però intravediamo una ripresa: è fondamentale però avere sotto controllo la situazione reddituale del contraente: il rapporto della quota dell’indebitamento dovrebbe essere tra il 25 e il 33% di quanto si guadagna, non oltre». L’offerta di Carive per gli Under35, chiamata Superflash, è agevolata con azzeramento delle spese di istruttoria e di incasso della rata, e flessibile perché consente di allungare o accorciare la disponibilità del mutuo.

Già, ma conviene scegliere tasso fisso o variabile? La Cassa di Risparmio di Genova, molto presente nel nostro territorio, finanzia fino all’80% del valore della casa ma propone anche un mix delle due opzioni, proprio per favorire la personalizzazione della relazione con il cliente. Per farsi una prima idea, anche Banca Carige ha un tool sul proprio sito internet che aiuta a comprendere di cosa si può aver bisogno. Le proposte per i giovani arrivano anche da una banca che ha nel suo statuto la crescita economica e sociale del territorio come la BCC di Marcon: la banca ha stanziato in questi giorni per i giovani fino a 35 anni un plafond di 3 milioni di euro, e nei casi meritevoli è stato fissato lo spread di 2,75% sull’euribor 3 mesi (attualmente un 2,95% finito). Non sempre però la richiesta va a buon fine, specie se non c’è un’adeguata conoscenza della famiglia, dell’azienda per cui si lavora o per una capacità di risparmio non elevata: «Ma è meglio risentirsi per un no della Banca piuttosto che dover piangere per non riuscire più a pagare il mutuo», spiega dal credito cooperativo Nicola Bernardi.

DI ANDREA SAULE

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