Cresce il Museo del Novecento di piazza Duomo, a Milano.
Il concorso internazionale “Novecentopiùcento”, lanciato a dicembre scorso dal Comune di Milano per individuare il miglior progetto di ampliamento, si è concluso con la vittoria della proposta firmata dall’architetto Sonia Calzoni, insieme a Pierluigi Nicolin, Ferdinando Aprile, Giuseppe Di Bari e Bruno Finzi.
Sarà dunque una passerella trasparente a collegare le due aree in cui si svilupperà il nuovo museo, che dovrebbe veder luce entro il 2026 per un costo totale di 18,5 milioni di euro.
Prima di passare alle fasi progettuali successive, la palla passa ora in mano alla Sovrintendenza, che dovrà dare il suo parere sul doppio collegamento e suggerire eventuali correzioni al progetto.
Pronto il “piano b”
Il “piano b”, in ogni caso, prevede un’alternativa già pronta. Non un passaggio sotterraneo, come aveva suggerito la stessa Sovrintendenza sul modello della Piramide del Louvre, ma la trasformazione del tratto di via Marconi in un atrio esterno del museo con bookshop e caffetteria aperta a tutti.
In ogni caso, il secondo Arengario (lo spazio che da anni accoglie il Museo del Novecento) è destinato a ospitare un centinaio di opere di arte contemporanea.
L’importante museo già accoglie, tra le altre, opere di De Chirico, Savinio, Sironi, Severini, Balla e il Crepuscolo di Boccioni.
La trasparenza per salvaguardare la vista
Il passaggio di lunedì è solo il primo tratto di strada che porterà al raddoppio del Museo, ma quella che era una vecchia suggestione sembra potersi trasformare in realtà. Ora inizia la parte più difficile, ossia l’interlocuzione con la Soprintendenza dei Beni archeologici, che aveva messo nel mirino alcune scelte progettuali presenti nel bando.
La passerella di collegamento tra due Arengari, infatti, ostacolerebbe la visione e la prospettiva di quello che viene definito “un cannocchiale visivo e prospettico di straordinaria valenza urbana“, ossia l’asse che va da piazza Scala, Galleria, Arengario, piazza Diaz, Torre Martini. Proprio per questo era stato suggerito un collegamento sotterraneo.
Due alternative conciliabili per il Museo del 900
I vincitori, escluso il collegamento ipogeo per mancanza di spazi adatti, hanno presentato due soluzioni (come richiesto dallo stesso bando). La prima prevede una passerella aerea di vetro posta a 19,65 metri di altezza che poggia sul tetto dell’edificio basso senza spezzare quindi la vista della Torre Martini. Nelle intenzioni dei progettisti dovrebbe essere il completamento ideale dell’arco mengoniano del fronte sud della piazza.
“Inoltre — ha spiegato l’architetto Calzoni — è un intervento completamente reversibile», al punto da paragonarlo a «una macchina scenica“. L’alternativa, ma comunque realizzabile anche in presenza della passerella aerea, prevede la trasformazione di via Marconi in un atrio esterno del museo in diretto contatto con la città, una piazza-cortile in relazione con piazza del Duomo. Lo spazio raccoglierebbe tutte le funzioni di passaggio e di scambio tra i due edifici, in modo da attuare in ogni caso la ricomposizione dei due Arengari in un unico organismo.
Il Museo del 900
I piani museali, che si trovano su quattro livelli ricavati sopra lo spazio porticato, potranno ospitare oltre un centinaio di opere, con un percorso museologico che proporrà nuove letture e confronti a partire dagli anni Ottanta fino alle esperienze più attuali. Previsto un incremento di mille mq degli spazi espositivi.
Ai primi due livelli si trovano due sale equivalenti di circa 400 metri quadrati, che consentono anche di esporre opere di grandi dimensioni, allestire installazioni, realizzare performance. I due livelli superiori ospiteranno invece l’opera di un protagonista della scena artistica internazionale che si porrà in dialogo con la Sala Fontana del Primo Arengario, anche per quanto riguarda lo scenario notturno.
Nuovi poli della cultura in una città che cresce
“Il Museo del Novecento raddoppia e diventa unico.Un’espansione architettonicamente esemplare permetterà la nascita di un moderno e spettacolare complesso espositivo dedicato all’arte contemporanea – ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, presente alla premiazione-. Milano sta vivendo una fase di grande trasformazione in ogni suo quartiere e in ogni suo ambito, non ultimo quello culturale. Dal Museo Nazionale della Resistenza, al Teatro Lirico, dalla nuova torre del Teatro alla Scala al secondo Arengario, tutto contribuisce a raccontare una città che cresce, si rigenera e diventa sempre più bella da vivere”.
Carlo d’Elia