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Arte a Marghera: murales d'autore per l'area industriale

Arte a Marghera: murales d'autore per l'area industriale
Il manifesto di POW! WOW! a Venezia

Fabbriche e industrie che lasciano posto all’arte. Un intero quartiere, già abbandonato, che si trasforma in un museo a cielo aperto.
La riqualificazione di un’area della prima zona industriale di Marghera si arricchisce di un altro tassello con il festival “POW! WOW!”, la più grande rassegna al mondo di mural painting ora giunta anche in Italia.
Dopo San Francisco, Long Beach, Washington e altre 15 altre destinazioni, il Festival ha scelto Porto Marghera, a Venezia, come location ideale.
Gli artisti sono al lavoro e, fino a sabato 11 maggio, sarà possibile percorrere l’area per ammirare i loro murales e interagire con loro.

 

Un murales realizzato per POW! WOW!

Murales d’autore

Corso Sottana, una laterale di via dell’Azoto, sarà infatti chiusa al traffico per consentire la realizzazione delle opere “en plein air”.
I murales interesseranno anche interi immobili privati del quartiere e le opere resteranno a disposizione della collettività fino alla prossima edizione, già prevista per il 2020.

Agli artisti è concessa la massima libertà espressiva, potendo spaziare dal colore al bianco e nero, dal figurativo, all’astratto, alle figure geometriche.
Gli unici temi esclusi sono quelli politici e quelli che trasmettono messaggi negativi.

 

Gli artisti

Sono 22 gli artisti di fama internazionale che hanno aderito al festival, curato e diretto da Federico e Beatrice Hausammann.
Dagli Stati Uniti provengono Kamea, Gress, Noel e Spenser; dall’Australia, Reka; dalla Francia, Koralie, Supakitch e Fafi; dal Belgio, Cara; dalla Germania, Anne (già contattata da marchi importanti come Adidas e Reebok).
Numerosi anche gli artisti italiani: il padovano classe 1975 Orion (che fin dai primi anni Novanta ha cercato di dare originalità al proprio lettering con uno studio basato sul taglio dei piani per ricavarne lettere), Capo, Boogie, Cento, Peeta (lo street artist ritenuto una superstar mondiale dei graffiti 3D, riuscendo ad ottenere effetti quasi olografici).
E ancora Joys, Made514 e Yama (tutti artisti della crew padovana), Dado (il bolognese che ha reinterpretato la facciata sulla A4 della Venpa a Dolo), Nekos e il romano Tokidoki.

 

Un altro murales di POW! WOW!

L’area dei murales

La zona individuata, scelta per il suo posizionamento strategico e per la sua vitalità produttiva, è quella che, tra il 1998 e il 2008, ha visto un importante intervento di riqualificazione.
Oggi, così, ospita una piattaforma logistica retroportuale che dà lavoro a 1.500 persone, con un indotto di oltre 6.200 lavoratori.
“Questa area – spiega Christian Sottana, l’imprenditore di Transport Service Pesce che ha collaborato con Venezia Heritage Tower e Venpa all’organizzazione dell’evento – 15 anni fa era abbandonata e ora è tornata produttiva. Sono siti che trasudano una storia di cultura di impresa invidiabile, che dai nostri nonni arriva fino a noi. E’ significativo che POW! WOW!, per la sua prima italiana, abbia scelto proprio Marghera, testimoniando come questa parte della città di Venezia sia ancora in grado di creare sviluppo e attenzione. Non è un caso che, con questa iniziativa, l’arte sia venuta a seminare in una zona industriale ritenuta periferica, ma nella quale in realtà ogni settimana c’è qualcuno che richiede un capannone“.

 

Marghera, da periferia a “non periferia”

Quelli che, comunemente, sono ritenuti semplicemente dei capannoni industriali, sottolinea Sottana, in realtà meritano ben altra attenzione. “Dal punto di vista ingegneristico e architettonico vanno secondo me ritenuti tutti dei capolavori. Credo che quanto costruito negli anni Venti e Quaranta oggi sarebbe difficilmente ricostruibile con altrettanta efficacia, visto che ormai la nostra generazione ragiona solo sul medio-breve periodo. Per questo ritengo che Marghera si sposi alla perfezione con questo tipo di arte moderna. E l’idea di proporre un evento che si ripeta con cadenza annuale significa proprio la rigenerazione continua di una periferia che inizia a diventare “non periferia”, di “non luoghi” che tornano a essere luoghi. C’è tanta di quella positività obiettiva, attorno alle zone industriali di Marghera, che queste aree devono assolutamente essere riportate al centro”.

La manifestazione si concluderà sabato 11 maggio con l’evento di chiusura finale a partire dalle 17.

2 commenti su “Arte a Marghera: murales d’autore per l’area industriale

  1. Sono andata a vedere le Opere realizzate in Corso Giuseppe Sottana, ho fatto anche tutta Via dell’Ozono inutilmente, ma queste opere non le ho viste, dove si trovano?


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