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Multe verso l'aumento: arrivano gli effetti dell’inflazione

Multe verso l'aumento: arrivano gli effetti dell’inflazione

Da gennaio 2023, in arrivo una stangata anche per le infrazioni stradali. L’appello di Asaps a bloccare il ricalcolo automatico

C’è anche il “caro multe” tra gli effetti dell’inflazione destinati a incidere sul nostro portafoglio.
Dopo i rincari generalizzati, dalle bollette ai prezzi degli alimentari, dal prossimo gennaio potrebbe infatti arrivare un ulteriore salasso per gli automobilisti che saranno intercettati dalle forze dell’ordine alla guida in eccesso di velocità piuttosto che in divieto di sosta.
L’incremento degli importi destinato a valere per il biennio 2023/24 in questo momento sarebbe vicino al 10%. Ma potrebbe ulteriormente aumentare di qui a novembre, punto di riferimento sulla cui base verrà effettuato a dicembre il calcolo definitivo.
A meno che, come si sta richiedendo da più parti, il Governo non decida di bloccare l’aumento.

I rincari: alcuni esempi

Oggi, la multa dovuta per chi parcheggia l’auto in una zona coperta da divieto si aga 42 euro.
Con l’aumento si salirebbe a 46. Un’altra trasgressione comune tra i guidatori è l’uso del cellulare alla guida senza uso di auricolari o vivavoce: in questo caso la sanzione salirebbe da 165 a 181 euro.
Lo stesso importo, e quindi identico incremento da gennaio 2023, è quello che viene applicato alla contravvenzione legata al un superamento dei limiti di velocità tra i 10 e i 40 km l’ora.
Se il limite viene superato tra 40 e 60 km/h, invece, si sale a 543 euro, che diventerebbero 597.

multeSi passerebbe infine da 83 a 91 euro per altre 2 violazioni ben note a chi vive nelle grandi città: l’ingresso non autorizzato in una zona a traffico limitato e l’utilizzo senza autorizzazione delle corsie riservate ai mezzi pubblici.

L’adeguamento automatico delle multe

Il meccanismo di adeguamento delle sanzioni amministrative stradali al costo della vita opera in automatico.
Ogni 2 anni, gli importi che sono chiamati a versare i trasgressori del codice della strada sono aggiornati sulla base di un parametro calcolato dall’Istat.
Si tratta dell’indice Foi, ovvero l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, che viene aggiornato sulla base delle elaborazioni mensili di Istat.
Al riguardo, l’ultimo dato pubblicato dall’Istituto di statistica fissa al +9,8% l’incremento biennale del Foi a luglio 2022.
L’andamento dell’inflazione dei prossimi 3 mesi sarà dunque determinante, non escludendo cioè che gli aumenti possano essere anche maggiori.

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L’appello di Asaps

Per provare a evitare questa situazione, tra gli altri si è mossa l’Asaps, l’Associazione dei sostenitori e amici della Polizia stradale.
Palazzo Chigi, infatti, potrebbe astrattamente intervenire per sospendere l’applicazione del meccanismo.
Un tentativo in tal senso era già stato tentato, senza successo, 10 anni fa con il Governo Monti. In quel caso, gli importi delle multe aumentarono del +5,4%.
Per sostenere la richiesta, l’Asaps sottolinea che già dopo l’adeguamento di fine 2020, le multe calarono solo dello 0,2%.
“Si rischia – afferma il presidente, Giordano Biserni – che questi aumenti esasperino gli automobilisti e non vengano mai pagate o solo in minima parte. Si rischia il “default stradale””.

Alberto Minazzi

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