Al Lido gli ultimi ritocchi prima del via. Per le proiezioni Casino’ e Sala Perla rinnovati
L’ 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia inizierà ufficialmente mercoledi 30 agosto. Ma a una settimana dall’avvio, nell’isola già si respira aria internazionale.
Per le 11 giornate dedicate al grande schermo, le prenotazioni sono arrivate a far registrare il tutto esaurito: qualche posto libero in alberghi e B&B c’è ancora solo per gli ultimi giorni della kermesse, che preannuncia un ricco cartellone di proiezioni e strutture rinnovate.
In attesa di incontrare i protagonisti dei film, sciopero degli attori di Hollywood permettendo, dall’11 agosto sono state aperte al pubblico le prenotazioni on line di biglietti e abbonamenti per i film.
Grande spazio all’Italia in Concorso
Come ha sottolineato il direttore del settore Cinema della Biennale di Venezia Alberto Barbera, la sezione di film in concorso “Venezia 80” è quest’anno rappresentativa del cinema contemporaneo con grande spazio al nostro Paese.
Tra i 23 film in concorso, infatti, sei sono di registi italiani: Edoardo De Angelis, Pietro Castellitto, Saverio Costanzo, Giorgio Diritti, Matteo Garrone e Stefano Sollima.
Il Cinema italiano al Festival di Venezia
“Comandante”, di Edoardo De Angelis (con Pierfrancesco Favino e Massimiliano Rossi) inaugurerà di fatto il Festival. Sarà proiettato il 30 agosto in Sala Grande nel corso della cerimonia di apertura della Mostra e riporta agli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Il protagonista, Salvatore Todaro, al comando del sommergibile Cappellini della Regia Marina Militare, il 16 ottobre del 1940 affonda, al largo dell’Atlantico, un piroscafo mercantile belga che aveva aperto il fuoco contro l’equipaggio italiano. E’ a questo punto che Todaro (Piefrancesco Favino) prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi altrimenti condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare.
“Enea” è l’ opera seconda di Pietro Castellitto. Racconta la storia di una famiglia borghese in una Roma popolata da famiglie problematiche, trafficanti di droga e discotecari collusi con la mafia in un linguaggio nel quale i giovani possono riconoscersi. Nel cast, oltre al regista, troviamo Benedetta Porcaroli.
“Finalmente l’alba”, di Saverio Costanzo, è un film in costume ambientato nella Roma degli anni ’50 e segue una lunga e intensa notte nella carriera di un’aspirante attrice nella Cinecittà dell’epoca, ricostruita con notevole maestria. Un mondo affascinante ma cinico e crudele.
“Lubo”, di Giorgio Diritti, è la storia di un giovane di etnia Jenisch, una delle tre di gitani nella Svizzera degli anni Trenta perseguitate dai nazisti, chiamato alle armi dall’esercito svizzero per difendere i confini. Qui, raggiunto dal cugino, apprende che i gendarmi hanno preso i suoi figli perché zingari. Non manco i risvolti inattesi.
“Io capitano”, di Matteo Garrone, è invece l’odissea contemporanea di due ragazzi africani che partono da Dakar spinti dal sogno di raggiungere l’Europa e invece conosceranno l’orrore dei centri di detenzione e i pericoli dell’attraversamento del Mediterraneo su una carretta del mare.
Il sesto film italiano in corsa per il Leone d’Oro è “Adagio” di Stefano Sollima, il cui protagonista sedicenne, in una storia di vendetta e redenzione, cerca di godersi la vita come meglio può mentre si prende cura del padre anziano. Finchè un giorno, dopo essere stato ricattato e incaricato di scattare alcune foto a un individuo misterioso durante un party, decide di darsi alla fuga. Resosi conto di essere rimasto coinvolto in qualcosa di molto più gande di lui è costretto a chiedere la protezione di due vecchie conoscenze del padre, ex criminali.
Film e proiezioni fuori concorso
Altre 22 proiezioni riguardano fiction, no fiction e cortometraggi che non concorreranno all’ambito Leone d’Oro.
Tra questi, il film spagnolo “La sociedad de la nieve” di J.A. Bayona, che chiuderà il Festival di Venezia 2023 con proiezione il 9 settembre. Un thriller che terrà con il fiato sospeso nel suo raccontare le sorti dei 29 sopravissuti del volo 571 delle forze aeree uruguayane, tra i quali alcuni i giocatori di una squadra di rugby diretti in Cile. Intrappolati nel cuore delle Ande, vivranno il loro dramma tra strategie di sopravvivenza e conflitti interiori.
La sezione Orizzonti
Ben 31 sono i titoli che fanno parte della sezione “Orizzonti”, di cui 18 sono di film e 13 di cortometraggi in concorso per il “Premio Orizzonti”. Quello dedicato ai film più legati all’avanguardia, delle tecniche e del linguaggio cinematografico.
Nove altri film si contenderanno il “Premio Orizzonti Extra“, mentre 29 saranno proiettati per la sezione “Classici”.
Infine, la sezione più “nuova”e sperimentale: quella del cinema immersivo, che si propone quest’anno con 28 titoli. A questa tipololgia di proiezioni, opere XR di qualsiasi durata, incluse installazioni e mondi virtuali, è dedicata l’intera isola del Lazzaretto Vecchio, proprio di fronte al Lido, che si può facilmente raggiungere con la navetta messa a disposizione.
Nell’isola, chiamata per l’occasione Venice Immersive Island, saranno presentati , oltre alle opere in concorso, 44 progetti di 25 Paesi.
La cittadella del cinema: Casino’ e Sala Perla rinnovati
Al Lido quest’anno per godere dei tanti film in programma nelle varie sezioni della Mostra ci sarà un Palazzo ex Casino’ completamente rinnovato grazie a un investimento del Comune di 18 milioni di euro, dei quali 10,5 dal fondo periferie del Governo per dare un nuovo volto a una struttura strategica per la città.
Completamente rimessa a nuovo dalla Biennale è invece la Sala Perla, che ha ora una capienza di 600 posti. Il nuovo look ha visto il rifacimento di arredi, rivestimenti e tecnologie con tre milioni di fondi stanziati dal Ministero della Cultura.
Manifesti in esposizione durante la Mostra
Non saranno solo giornate di proiezioni quelle della Mostra del Cinema che quest’anno dedica invece uno spazio importante ai manifesti dei film che tanta parte hanno avuto in passato nel determinare il successo o il fallimento di una produzione.
Proprio a loro è dedicata la mostra “Manifesti da salvare” che dal 31 agosto ( il vernissage è previsto alle 17.30) al 9 settembre sarà visitabile a ingresso libero durante le Giornate degli Autori.
Curata da Luca Siano, l’esposizione permetterà di ammirare una ventina di veri e propri capolavori.
Tra questi, uno dei pezzi più rari è quello del film “Un americano a Roma”di Steno (1954).
L’autore di questo manifesto, Sandro Symeoni, utilizzò dei colori accesi con i tratti fortemente cinetici che davano l’illusione di veder muoversi sulla carta i due protagonisti del film: Alberto Sordi e Maria Pia Casilio.