Invocato da tutti nella durissima giornata di martedì 8 dicembre, il MOSE è tornato in funzione a partire dalle 3 di notte del 9 dicembre. E i risultati si sono subito visti: il centro storico è rimasto stamani all’asciutto. Nonostante le previsioni di marea segnassero una quota di 125 cm alle ore 07.00, i valori di marea rilevati a punta della Dogana sono stati di poco superiori ai 60 cm. Mentre, alle bocche di porto, nel momento di massima si sono registrati fino a 123 cm.
La situazione e il ruolo del vento
La decisione di tornare ad alzare le barriere nella notte è stata presa dal Provveditorato alle Opere Pubbliche e dal Commissario al MOSE nella serata di ieri.
Le operazioni di sollevamento delle paratoie sono concretamente partite poco dopo le 3. Prima, infatti, si è voluto attentamente monitorare il deflusso delle acque, che si è rivelato più lento del previsto. In queste e nelle prossime giornate continua infatti a giocare un ruolo determinante l’azione del vento, che va a combinarsi con l’insieme degli altri fattori coinvolti nella formazione delle maree.
“Il vento – sottolinea Alvise Papa, responsabile del Centro maree del Comune di Venezia – continua a soffiare e a insaccare sulla costa e sulle bocche di porto, per cui anche oggi il calo dell’acqua sarà lento, con un livello dell’acqua che resterà alto anche nella punta minima. Nella giornata di martedì è stato proprio il rinforzo del vento a provocare la situazione anomala. Basti pensare che ha soffiato 6 volte più forte del previsto, facendo registrare una velocità di 18 metri al secondo rispetto ai 3 previsti”.
Le previsioni e il porto
Almeno fino a sabato le previsioni continuano dunque a prospettare una marea sostenuta.
Per la mattinata di giovedì 10 dicembre è previsto un picco di 135 cm alle 08.00. Se non altro, come spiega Papa, domani “i tempi di deflusso dovrebbero essere più rapidi”.
Per venerdì 11, alle 7.55, sono però attesi addirittura 140 cm. Ecco perché ci si attende una nuova messa in funzione delle barriere. Che, nelle intenzioni, se non muterà il quadro climatico, dovrebbero momentaneamente essere intanto abbassate oggi verso le 18.
Uno dei nodi cruciali del sistema è infatti il bilanciamento della salvaguardia della città con le attività portuali.
Riguardo al quale l’attività programmata era per oggi di 5 navi in arrivo, dalle 10 alle 16, e 8 in partenza, dalle 13 alla mezzanotte. E domani sono in calendario 6 arrivi, dalle 2 alle 22, e altrettante partenze, nella fascia oraria tra le 8 e le 14. Il Porto sta dunque lavorando alacremente, in queste ore, per adeguare la sua movimentazione alla disponibilità di apertura della Laguna verso il mare.
Il meteo e le sesse
Da sabato 12, dicono le previsioni, le condizioni meteorologiche dovrebbero comunque cambiare. È infatti attesa una risalita della pressione, che permetterà al tempo di ristabilizzarsi. Fino a lunedì, nel conto della marea, vanno però tenute in considerazione le sesse, che determineranno i loro effetti fino al raggiungimento delle massime astronomiche di marea più alte.
“La sessa instaurata dai fenomeni dei giorni passati – riprende il responsabile del Centro maree – e il contributo meteo molto alto della giornata di martedì, uniti a una nuova perturbazione che per fortuna pare sarà un po’ più modesta del previsto, sono continui impulsi su una situazione già difficile”.
Nel confronto con il centro Arpav di Teolo, gli esperti veneziani hanno inoltre confermato che non si tratta solo di perturbazioni.
“In questo periodo – continua Papa – si sono formati dei centri di minima anomali. A memoria, non si ricordano a dicembre sul Mediterraneo formazioni con una struttura ciclonica così organizzata, quasi estiva. In più c’è un forte gradiente con Bari. Ovvero, la pressione qui è molto più bassa. E tutto questo fa in modo che l’acqua sia spinta e poi trattenuta a nord”.