Il Mose non subirà ulteriori ritardi per le manutenzioni. Sta bene
Il Mose non versa in cattive condizioni.
A scapito degli allarmi di quanti avevano sostenuto che le paratoie nascoste dalle acque fossero danneggiate, che sabbia e incrostazioni avessero reso l’opera bisognosa di interventi di manutenzione dai costi esorbitanti, il sistema di dighe mobili che difende Venezia dall’acqua alta sarà pronto a funzionare regolarmente da questo autunno.
Il consulente incaricato di effettuare l’ispezione per fare il punto della situazione ha infatti escluso che ci sia stata una progressione nella corrosione e, soprattutto, che ci siano parti danneggiate.
La verifica è stata affidata all’esperto mondiale di corrosione marina Nicolas Larché.
Per le 78 barriere del Modulo Sperimentale Elettromeccanico (a questo corrisponde l’acronimo Mose) e per le sue cerniere, dunque, non sono stati segnalati problemi.
Una volta riportate in superficie dai 20 metri di profondità in cui si trovano, le paratoie sono state ripulite semplicemente con un potente getto d’acqua e sono ritornate al loro giallo originale.
Una piccola corrosione, invece, è stata rinvuta laddove meno i tecnici se l’aspettavano, ossia nella galleria a tenuta stagna costruita sotto il mare.
Nel suo punto più critico misura 3,8 millimetri e sarà risolta con una procedura anticorrosione per la quale sarà acquistato un misuratore a laser.
Non sono previsti aumenti dei costi di manutenzione, che inizierà come previsto, a settembre, sulle barriere di Treporti, incassate nei fondali da 9 anni.