Catturato nella notte dopo uno scontro a fuoco con la polizia, Abdesalem Lassoued è deceduto stamani. Già attenzionato dalle forze dell’ordine, proprio per oggi era stata fissata dalla polizia giudiziaria belga una riunione sul suo caso
“Che vi piaccia o no, viviamo e moriamo per la nostra religione”.
Con queste parole Abdesalem Lassoued, il terrorista dell’Isis che ieri sera ha sparato, uccidendo al grido di “Allah Akbar”, due giovani svedesi a Bruxelles per la partita Belgio-Svezia, aveva rivendicato l’attentato di poche ore prima aggiungendo di aver vendicato i fratelli musulmani.
Secondo quanto riporta il quotidiano svedese Aftonbladet, sarebbe stato individuato nella tarda serata da un cittadino all’interno di un bar e successivamente intercettato dalla polizia nel quartiere di Schaerbeak, dove viveva.
Ferito in uno scontro a fuoco nella notte, è stato ricoverato in rianimazione, dove stamani è morto.
Si tratta di una persona già nota alle forze dell’ordine belghe.
Di origini tunisine, aveva presentato domanda di asilo nel Paese nel 2019 ma la sua richiesta era stata respinta.
Aveva dunque continuato a vivere in Belgio illegalmente.
In Tunisia, secondo quanto si apprende da fonti di agenzia, era già stato condannato per reati comuni. Una ferma condanna al suo attentato di ieri sera è arrivata anche dal Consiglio musulmano del Belgio.
Nel video di rivendicazione che aveva postato su Facebook, il riferimento al Corano bruciato in Svezia spiega perché la sua vendetta sia stata indirizzata contro due cittadini svedesi.
L’attentato poco prima della partita Belgio-Svezia
Abdesalem Lassoued, si era presentato a poca distanza dello stadio di Bruxelles con il suo scooter, una giacca arancione, armato di kalashnikov.
La sua è stata una fredda esecuzione, dopo la quale è fuggito, ancora in motorino, verso Schaerbeak, dove aveva casa.
Durante la perquisizione, nella sua abitazione sono state trovate diverse armi da fuoco, tra le quali quella utilizzata per l’attentato.
Nonostante dell’uomo si fossero perse le tracce dal 2021, perché in seguito al diniego di asilo, ha spiegato la segretaria di Stato del Belgio per l’Asilo e la Migrazione, Nicole de Moor “non si è mai presentato dalla polizia, dopo un’intercettazione all’Ufficio stranieri, per consentire il suo rimpatrio”, motivo per il quale non è stato possibile emettere l’ordine di lasciare il Paese, in realtà il suo nome era tornato all’attenzione della polizia belga dopo la denuncia nei suoi confronti, a inizio 2023, da parte di un connazionale ospitato in un centro d’asilo a Campine, minacciato via social.
La stessa persona aveva reso noto che Abdesalem Lassoued in Tunisia era già stato condannato per terrorismo.
Proprio oggi, la polizia giudiziaria di Anversa, pur avendo scoperto che in realtà era stato condannato nel suo Paese non per terrorismo ma per reati comuni e che dunque non rappresentava una minaccia imminente, aveva fissato una riunione sul suo caso.
Purtroppo quanto accaduto ha dimostrato il contrario e due persone sono morte.
In Belgio, nel frattempo, è scattata da ieri sera la massima allerta e per oggi, alle 15.00, è fissato un Consiglio di sicurezza nazionale per rivalutare le misure di sicurezza in campo.
Operazione antiterrorismo a Milano
In Italia, invece, sono stati arrestati stamani, su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Milano, un egiziano e un italiano di origini egiziane perché sospettati di far parte dell’ “organizzazione terroristica internazionale denominata Isis”, della quale avrebbero finanziato “cause di sostegno” e alla quale avrebbero “prestato giuramento di appartenenza e fedeltà”.
L’operazione e le persone arrestate a Milano non sarebbero in correlazione con i fatti accaduti ieri sera a Bruxelles.