Sono ancora tante, troppe, le mezze verità sulle stragi dei cosiddetti “anni di piombo” della storia d’Italia.
Per conoscere come davvero sono andate le cose, per trovare un perché alla loro sofferenza, i parenti delle vittime stanno combattendo da anni.
Una prima risposta l’hanno trovata nelle desecretazione dei documenti ufficiali custoditi negli archivi statali già ufficializzata dal premier Mario Draghi.
Da Ustica alla stazione di Bologna, da Piazza Fontana a Milano a Piazza della Loggia a Brescia, molti degli atti delle inchieste saranno quindi resi noti.
Ma un’ulteriore garanzia per le famiglie delle vittime è arrivata ieri durante l’incontro che il presidente del Consiglio ha avuto con le associazioni che le rappresentano.
Nell’assicurare “il massimo impegno” per fare “chiarezza e giustizia, quale contributo importante ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese”, Draghi ha infatti annunciato che “nell’ottica di dare impulso alle attività di desecretazione, il Comitato consultivo, istituito per consentire un confronto tra le Istituzioni interessate e i rappresentanti della società civile e i familiari delle vittime di stragi, sarà coordinato direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella figura del Segretario generale Roberto Chieppa”.
È stata quindi confermata la determinazione del Governo a giungere in tempi rapidi alla piena e immediata attuazione, da parte dei Ministeri e delle Amministrazioni coinvolte, delle due direttive, del 2014 e dello scorso 2 agosto 2021. Si tratta di due atti che impongono la declassifica ed il versamento straordinario anticipato, all’Archivio centrale dello Stato, dei documenti riguardanti le stragi in Italia tra il 1969 e il 1984 e di quelli concernenti l’Organizzazione Gladio e la Loggia massonica P2. “Siamo molto soddisfatti. È stato fatto un passo in avanti. Ringraziamo il coraggio di Draghi di prendere in mano la situazione” ha commentato il presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, in un’intervista all’agenzia Adnkronos.