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Missione Juice: l’Italia in prima linea verso Giove

Missione Juice: l’Italia in prima linea verso Giove
@ESA

Il lanciatore Ariane 5 di Arianspace è pronto al lancio che avverrà il 13 aprile. Il nostro Paese a bordo con diversi strumenti

Il conto alla rovescia è iniziato e tutto è pronto per la missione che vedrà l’Italia in prima linea nella corsa allo spazio.
Esattamente tra una settimana, giovedì 13 aprile, alle 9.15 ora locale, le 14.15 in Italia, decollerà la prossima missione di Arian 5 di Arianspace dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, con la sonda spaziale Juice.
Si tratta di una missione dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), il cui nome è l’acronimo di Jupiter Icy Moons Explorer.
Il lancio porterà nell’orbita di Giove, dove saranno studiati i satelliti galileiani, nello specifico le tre lune ghiacciate osservate per la prima volta nel 1610.
In particolare si vuole indagare se ci può essere o se c’è stata vita considerando la presenza certa di acqua ghiacciata sulla superficie di Europa, Ganimede e Callisto e la presenza presunta di acqua salata liquida nel loro strato sotterraneo.

giove

La missione

Giove è il più grande pianeta del Sistema solare con i suoi 79 satelliti e dista dalla Terra 700 milioni di km.
La sonda impiegherà 8 anni per raggiungere la destinazione, dove si fermerà almeno tre anni per effettuare dettagliate osservazioni sulle sue lune ghiacciate. Juice le studierà come potenziali habitat per la vita. Si tratta della prima missione europea con destinazione Giove, che sarà raggiunto nel 2031. Tra luglio di quell’anno e novembre 2034 sono previsti 35 sorvoli delle tre lune e infine l’immissione in orbita attorno a Ganimede, obiettivo principale di studio.

Gli strumenti italiani in un viaggio lungo 8 anni

L’Italia ha un ruolo importante in questa missione. A bordo della sonda spaziale vi saranno una decina di strumenti scientifici all’avanguardia che serviranno a esplorare il complesso ambiente del gigante gassoso, e un sistema di telecomunicazione del veicolo spaziale con i radiotelescopi a terra.
L’Italia, con l’Agenzia Spaziale italiana, affiancata dalla comunità scientifica nazionale, contribuisce alla missione con 4 strumenti scientifici.
Uno è Janus, una camera ad alta definizione per il monitoraggio dell’atmosfera e per lo studio delle lune ghiacciate. E’ dotata di una ruota con 13 filtri di vari colori che le permettono di rilevare concentrazioni di elementi chimici diversi.
Un altro strumento è Majis, una sorta di laboratorio volante per analisi chimico-fisiche. E’ una camera iperspettrale che consente di caratterizzare le nubi, il ghiaccio e i minerali delle superfici delle tre lune.

Vi sono poi i due radar Rime e 3GM: il primo rileva la struttura interna degli strati ghiacciati, il secondo analizza le variazioni nel campo gravitazionale.
La realizzazione di questi strumenti coinvolge Thales Alenia Space che ha realizzato Rime negli stabilimenti di Roma e l’Aquila e Leonardo di campi Bisenzio, Firenze, che ha fornito la testa ottica iperspettrale e i pannelli solari di Juice che sono i più grandi finora realizzati per una missione interplanetaria. Dispiegati, hanno una superficie di 85 metri quadrati e alimentano la sofisticata strumentazione di bordo.

giove
@ ESA

Giove e le sue lune di ghiaccio

La missione Juice fa parte del programma dell’ESA per il decennio 2015-2025 che ha il nome “Cosmic Vision”. I suoi obiettivi sono innanzitutto studiare il pianeta Giove e il suo ambiente circostante, in particolare l’intenso campo magnetico e l’interazione con l’atmosfera e i suoi satelliti più vicini.
Gli scienziati mirano poi a osservare le tre lune Europa, Ganimede e Callisto per verificare se effettivamente sotto le superfici ghiacciate possano trovarsi ampi oceani di acqua come ipotizzano i planetologi. Gli studi serviranno a confermarne o meno l’esistenza e a caratterizzarne prima profondità e densità e successivamente salinità.

Un insieme di elementi importanti per comprendere la struttura di queste lune e valutare se e come questi ambienti sottomarini possano essere propizi allo sviluppo di forme di vita. L’ESA, con questa missione, intende anche spiegare per quale motivo Ganimede sia l’unica luna del sistema solare a essere dotata di un campo magnetico proprio – pensate che ci sono aurore al pari di quanto avviene sulla Terra – e come si sia formato questo gigante gassoso. Juice si unirà all’orbiter Juno della NASA nello studio del pianeta. Rappresenta di fatto il primo veicolo spaziale a orbitare intorno a una luna diversa dalla nostra.

Silvia Bolognini

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