Gli ospedali veneti sono sempre più all’avanguardia, non solo nella ricerca ma anche nel caring.
L’attenzione ai pazienti e a i loro familiari, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo attraversando, è uno dei focus dell’Ulss 3 Serenissima.
Che a Mirano ha aperto in questi giorni le prime camere per le mamme nutrici di tutto il territorio provinciale.
Si tratta di stanze nelle quali le mamme di bambini affetti da patologie gravi possono permanere, in modo da esser più vicine ai loro piccoli durante tutto il tempo della degenza ospedaliera.
Sono attive non solo per i neonati dell’Ulss 3 Serenissima, ma anche per i nati prematuri anche fuori Regione.
Le stanze a misura di bambino
Nelle stanze delle mamme nutrici i neonati e i bambini più piccoli possono essere accolti dopo aver ricevuto le cure intensive necessarie ed esser stati definiti fuori pericolo dagli ospedali che ne hanno gestito la fase acuta.
Ogni stanza è arredata “a misura di bambino“, con matite per disegnare, stickers e ogni tipo di animazione possibile per renderle più accoglienti.
L’ospedale amico dei bambini
“Le due stanze delle mamme nutrici raccontano quanto è importante per l’Azienda sanitaria veneziana l’attenzione al legame tra madre e bambino – commenta il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben -. La terapia non basta, è necessario un approccio alla totalità della persona, compresi i suoi legami affettivi, perché la cura sia sempre più efficace. Ancor di più se l’ammalato è un bambino. Questo avviene in continuità con l’attenzione dell’Ulss 3 ai primissimi giorni di vita del neonato e alla promozione dell’allattamento al seno, un’attenzione che, ad esempio, ha permesso all’ospedale hub dell’Azienda sanitaria di essere uno dei pochi riconosciuto ‘Ospedale amico dei bambini’ dall’Unicef”.
Il rapporto mamma-bambino nelle camere family care
La mamma per un bambino è fondamentale, specialmente nei primi anni di vita e proprio per questo motivo queste stanze assumono un’importanza vitale per i piccoli pazienti in degenza a Mirano.
“Medici e personale del reparto di Pediatria, Neonatologia e Patologia Neonatale miranese accompagnano madre e bambino nel percorso di accudimento del neonato in un contesto familiare, per permettere quella vicinanza che non è stata possibile alla nascita e facilitare il rientro a casa – spiega Anna Licursi, del reparto di Pediatria dell’ospedale di Mirano- In queste camere “family care” la mamma che ha il bimbo ricoverato può stargli vicino durante le terapie. E qualora il bambino sia in grado di farlo, passerà la maggior parte del tempo nella stanza della mamma nutrice fino alle sue dimissioni, favorendo il miglioramento dell’accudimento e dell’eventuale allattamento al seno”.
I laboratori Covid
Una notizia questa che va di pari passo con l’introduzione di due ambulatori Covid, che invece per ovvi motivi di facilità di igienizzazione sono asettici e con linee pulite. Qui vengono visitati i bambini che arrivano con sintomi sospetti, in totale sicurezza e separati dal resto dei pazienti.