La malattia è stata scoperta da un team di ricerca internazionale in pazienti dello Yorkshire e può colpire anche gli infettati in forma lieve o asintomatica
Anche quando l’infezione produce conseguenze di lieve entità o addirittura non manifesta sintomi, il Covid-19 è comunque un’insidia potenzialmente letale per l’uomo.
Il virus Sars-CoV-2, una volta penetrato nell’organismo umano, può provocare una malattia, finora sconosciuta, che è in grado di provocare addirittura la morte.
A scoprire la malattia, chiamata “Mip-C” o, più estesamente, “autoimmunità Mda5 e polmonite interstiziale contemporanea con Covid-19”, è stato un gruppo di ricercatori inglesi e statunitensi, che si è concentrato sui dati clinici dei pazienti della contea dello Yorkshire, nel nord del Regno Unito, ipotizzando però che la malattia possa essere anche fuoriuscita all’esterno del Paese britannico.
Cos’è la Mip-C
Lo studio, pubblicato sulla rivista eBioMedicine di The Lancet, descrive in particolare 60 casi, in 8 dei quali l’esito è stato letale.
La teoria sostenuta dagli scienziati è che la causa scatenante della malattia sia stata proprio l’infezione da coronavirus. E, a sostegno del fatto che la Mip-C non dipenda dal livello dell’infezione, si sottolinea che in diversi soggetti che avevano manifestato segni e sintomi della malattia il contagio da Sars-CoV-2 non era emerso dai tamponi.
Lo studio è stato avviato nel 2021 in seguito all’anomalo aumento tra persone di razza caucasica dei casi di dermatomiosite anti-Mda5 positiva, rara malattia autoimmune nota da 50 anni e molto rara nel Regno Unito, dove è normalmente diffusa tra le persone provenienti da Cina e Giappone. Nel contesto preso in considerazione, i casi sono saliti progressivamente dallo 0,4% della popolazione del 2019, al 2,1% del 2020, al 4,8% del 2021, con una successiva discesa all’1,7% nel 2022.
Dermatomiosite anti-Mda5 positiva e Mip-C
Questa malattia, causata da auto-anticorpi che attaccano un enzima in grado di rilevare virus a Rna come il Sars-CoV-2, presenta una serie di affinità con la nuova Mip-C, che sarebbe però una forma distinta. La dermatomiosite anti-Mda5 positiva è una malattia infiammatoria cronica che produce una serie di conseguenze in particolare su pelle, muscoli e soprattutto polmoni, dove può evolvere in una polmonite interstiziale a rapida progressione dagli esiti potenzialmente letali.
Partendo dal dato statistico, i ricercatori hanno ipotizzato così un’associazione col Covid. Dall’analisi dei pazienti sono emerse cicatrici sui polmoni in 25 casi su 60, sintomi reumatologici (dall’artrite ai dolori muscolari) ed estese eruzioni cutanee. È stato anche scoperto un alto livello di interleuchina-15, proteina infiammatoria associata a fibrosi polmonare o polmonite interstiziale progressiva, nei pazienti in cui la reazione autoimmunitaria era più elevata.
A differenziare le due malattie sono soprattutto i tassi di progressione e mortalità e il comportamento.
Alberto Minazzi