Bombardieri: “Non chiamiamole morti bianche. Salviamo la dignità del lavoro”
Sono state disposte tutte in fila, fino a riempire Piazza del Popolo.
Roma, stamani, nel giorno della Festa del papà, si è svegliata in mezzo a oltre mille bare.
Sono quelle dei tanti uomini, donne e giovani che hanno perso la vita, quest’anno in una qualunque giornata di lavoro.
Che sono usciti di casa senza poter immaginare che non vi avrebbero più fatto ritorno e che hanno lasciato figli e figlie, padri e madri nel dolore.
Quelle 1042 bare posizionate in bella vista proprio nel giorno della Festa del papà per sottolineare come spesso siano i padri di famiglia a morire sul lavoro, sono l’emblema della protesta della Uil, il cui segretario generale, PierPaolo Bombardieri, ha sottolineato che si rivendica così la dignità del lavoro.
“Non si può parlare di morti sul lavoro e di sicurezza solo il giorno delle tragedie e poi dimenticare sino alla successiva morte. Non si può morire a 60 anni su un’impalcatura. Siamo qui – ha detto Bombardieri- per evitare circa 500 mila incidenti sul lavoro ogni anno, oltre 1000 morti, per chiedere di inserire il reato di omicidio sul lavoro, perché non esistono le morti bianche. Siamo qui -ha concluso- perché il silenzio della morte sia cancellato dal rumore della vita”.