Una struttura coperta, di 2.000 metri quadrati in legno lamellare: “Mestre come le grandi capitali europee”
Un grande momento di festa e gioia per tutti. Con il taglio del nastro alla presenza delle autorità, dei commercianti e moltissimi cittadini è stato ufficialmente inaugurato il nuovo mercato coperto di via Fapanni. Un tassello significativo nella riqualificazione del centro di Mestre. La città ha ora una struttura moderna e funzionale: il Mercato San Michele.
«Un mercato coperto, originale con lo spettacolare tetto a falde in legno lamellare – ha sottolineato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – all’altezza dei mercati delle grandi capitali europee. Inauguriamo questo luogo come simbolo della rinascita di Mestre.
Con questa struttura restituiamo la dignità del luogo di lavoro ai commercianti che per 26 anni hanno svolto le loro attività in situazione provvisoria. Ora gli operatori del mercato e i cittadini possono godere di una struttura di 2.000 metri quadrati, tutta nuova, moderna e confortevole. Ringrazio tutte le persone e le imprese che hanno contribuito a realizzarla in soli sei mesi minimizzando il più possibile i disagi per gli operatori economici, che mai hanno interrotto la loro attività durante i lavori, e la cittadinanza. A tutti l’invito a rispettare e trattare adeguatamente un bene comune».
Ma com’è nato il Mercato San Michele? Lo abbiamo chiesto all’architetto progettista di Insula S.p.A. Riccardo Cianchetti.
- Architetto Cianchetti, com’è nato il progetto a partire dalla scelta della forma originale che caratterizza la struttura?
«Il progetto nasce nel 2018 proprio affrontando in primis il tema della copertura per rispondere alle esigenze degli operatori di lavorare al riparo e poter dare ai cittadini un mercato moderno e funzionale. La copertura dell’area in cui c’è il mercato è stata il tema madre del progetto. La forma triangolare richiama quella dello spazio sul quale è stata costruita: ci sono due rami del fiume Marzenego da una parte, via Fapanni e la testa su piazzetta Coin. Un triangolo in pieno centro».
- Perché un mercato come questo a Mestre?
«Il mercato in questa area nel cuore di Mestre c’era da tantissimi anni, una realtà consolidata e importante, ormai però obsoleta nella struttura operativa. Necessitava quindi di essere mantenuta nel tempo ma incrementando la qualità del servizio offerto. Per realizzare il mercato attuale abbiamo guardato un po’ in giro nel Veneto, in Italia e all’estero – Francia, Inghilterra, Olanda – dove ci sono esperienze interessanti in tema. Oltre alla forma originale, la tipologia costruttiva è stata pensata per rispondere alla necessità di realizzare il mercato in tempi veloci minimizzando il più possibile i disagi per gli operatori commerciali e la cittadinanza. Quindi la scelta di tecnologie industrializzate o prefabbricate».
- Anche la scelta del materiale per costruire il mercato è ben precisa
«Questa struttura è in legno lamellare. E’ ispirata ad un modello di mercato francese, molto originale, moderna e funzionale, studiata per inserirsi al meglio nel luogo in cui è stata realizzata. Portare a termine in soli sei mesi 2.000 metri quadrati di copertura ha richiesto necessariamente prefabbricazione, un cantiere razionalizzato, riduzione della complessità a favore di un sistema semplice di assemblaggio e montaggio. Il legno per sua natura ha dei vantaggi come la resistenza al fuoco, seppure materiale combustibile, e la leggerezza che favorisce il trasporto del materiale per la prefabbricazione. Oltre a dare l’idea di calore e comfort».
- E’ il primo progetto di mercato che realizza?
«Sì e per me è stata un’interessante avventura conoscitiva, di studio, ricerca. Mi ha appassionato da subito e sono molto soddisfatto del risultato. Sento che anche tra i commercianti e i cittadini ci sono pareri positivi e contentezza. Mi fa molto piacere perché significa aver raggiunto l’obiettivo. Stiamo anche riqualificando la zona lungo il fiume Marzenego e questo rappresenta un altro traguardo».
- Secondo lei come si è evoluto nel tempo il concetto di mercato?
«Credo che il concetto di mercato sia molto sentito, da tutti e il suo valore – il fatto di andare a comprare il fresco, vedere, scegliere – si manterrà nel tempo nonostante il commercio on line e quant’altro. Questo mi rincuora perché è proprio una parte importante della vita sociale. Nel caso del mercato di Mestre quella che potrà essere la sua evoluzione – ci abbiamo pensato nel progetto – è che gli esercenti in un prossimo futuro si orienteranno nell’offerta di prodotti mangiabili subito, sia da portare a casa, sia da consumare sul posto. In questa chiave abbiamo ragionato sugli spazi esterni lungo il fiume Marzenego. L’idea è che le rive possano ospitare questo tipo di frequentazione tra consumatore e socialità».