L’Ue approva il documento con le linee strategiche per i prossimi anni, confermando per il 2035 lo stop alla produzione di nuovi veicoli a benzina e diesel
Più flessibilità per le multe ai produttori che non rispettano gli obiettivi di taglio alle emissioni di anidride carbonica, ma anche la conferma dello stop ai motori endotermici entro 10 anni, pur non essendo al momento previsto alcun incentivo comunitario. Ancora, risorse per la produzione di batterie e sostegno alla realizzazione di reti di ricarica.
Sono solo alcuni dei principali punti contenuti nelle 18 pagine del Piano d’azione approvato dalla Commissione Europea, sostenuto con risorse complessive per 2,8 miliardi di euro, per provare a sostenere il rilancio del settore automobilistico nella Ue, confermando (almeno per ora) gli obiettivi di sostenibilità previsti nel “Green Deal”.
Emissioni di CO2, tra conferma dello stop ai motori termici e sanzioni più elastiche
Uno dei punti-chiave del Piano, che mette chiaramente in luce la filosofia di Bruxelles, è la conferma, giunta espressamente dalle parole del commissario ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas, del 2035 come data limite per la produzione di nuovi veicoli alimentati a benzina o diesel.
La previsione è contenuta nel regolamento sulle emissioni di CO2, la cui verifica è stata però anticipata a quest’ anno per valutare nuove o altre tecnologie da mantenere anche dopo lo stop ai motori classici. Tra queste, in primis l’utilizzo di carburanti sintetici, ma forse forse dei biocarburanti e degli e-fuel, ai quali non si fa cenno nel Piano, così come non sono previste deroghe alla scadenza del 2035 per le ibride plug-in.
Sul tema dei tagli alle emissioni, invece, la proposta che la Commissione avanzerà attraverso un emendamento sulle multe alle case automobilistiche che non rispettano gli obiettivi europei è quella di calcolare la conformità non più nell’arco di un solo anno, ma di estendere al triennio 2025-2027 il periodo di valutazione prima dell’emissione delle sanzioni.
L’Ue punta sull’elettrico
Nella strategia del settore auto in Europa, in ogni caso, un ruolo di primo piano sarà giocato dalla mobilità elettrica, per la cui incentivazione è attesa per il 2026 una raccomandazione di Bruxelles ai Paesi membri al fine di promuoverne l’acquisto attraverso incentivi, di natura fiscale e non. E si valuterà nel contempo anche la possibilità di erogare sostegni a livello comunitario, in considerazione di una domanda di veicoli di questo tipo che sta risultando più lenta di quanto previsto. Al momento, la mossa più significativa è lo stanziamento da 1,8 miliardi di euro per favorire, costituendo anche un Ente di accesso alle materie prime, l’aumento della produzione europea di batterie. Anche per questo settore non sono stati esclusi interventi di sostegno diretto, volti a ridurre le importazioni, a partire da quelle provenienti dalla Cina. Così come Bruxelles intende investire per promuovere la realizzazione di reti di ricarica. Entro l’anno, poi, dovrebbe arrivare dall’Ue una proposta normativa sul tema dell’elettrificazione delle flotte aziendali, sia pure senza iniziali target vincolanti, e ancor prima, probabilmente entro fine marzo, una raccomandazione per favorire l’adozione di regimi di leasing sociale per i veicoli a zero emissioni.
Innovazione e digitalizzazione tra i pilastri del futuro dell’auto in Europa
Tra le principali linee che caratterizzano il Piano vi è anche la grande attenzione alle tematiche dell’innovazione e della digitalizzazione, per esempio promuovendo la guida autonoma, istituendo corridoi transfrontalieri per una sperimentazione su larga scala dei veicoli o modificando le norme di omologazione. L’obiettivo è quello di creare una vera e propria alleanza europea sul tema, che sostenga lo sviluppo di tutti gli aspetti coinvolti su questo fronte: software, hardware e intelligenza artificiale. Azioni che, si calcola, potranno contare su investimenti pubblici e privati da circa 1 miliardo di euro da oggi al 2027. “Quando si tratta di innovazione e soluzioni pulite – ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen – c’è così tanto potenziale inutilizzato sul mercato globale: voglio che la nostra industria automobilistica europea assuma un ruolo guida. Il nostro obiettivo comune è un’industria automobilistica sostenibile, competitiva e innovativa in Europa a vantaggio dei nostri cittadini, della nostra economia e del nostro ambiente”.
Alberto Minazzi