Il messaggio del Premier alla platea dell’assemblea della nuova Confindustria Veneto Est: “La ricchezza la creano le aziende con i loro lavoratori”
Il sistema produttivo veneto mette a sistema le proprie forze, per consolidare il proprio ruolo di una delle “locomotive economiche” dell’intero Paese, terzo vertice di un triangolo con Milano e Bologna. E la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si schiera pubblicamente al fianco degli industriali per il ruolo fondamentale che possono svolgere in questo delicatissimo momento della storia dell’Italia.
“Non disturbare chi produce” è l’efficace messaggio che il Premier ha usato in occasione del suo videointervento da Palazzo Chigi all’assemblea degli industriali alla Fiera di Padova, in cui è stato approvato all’unanimità l’accordo di integrazione tra Assindustria Venetocentro e Confindustria Venezia-Rovigo, che ha portato alla nascita di “Confindustria Veneto Est”.
Il messaggio di Giorgia Meloni a Confindustria
Uno slogan che Meloni ha subito approfondito: “ Significa che lo Stato deve garantire a chi fa di poter fare, programmando e pianificando, avendo la certezza dei propri investimenti, sfruttando al meglio le opportunità che vengono offerte”.
“La ricchezza – ha proseguito – la creano le aziende con i loro lavoratori. Quello che compete allo Stato è creare le condizioni perché queste aziende possano operare nel migliore dei modi, perché possano crescere, perché possano fare senza avere paura di trovarsi uno Stato che le combatte piuttosto che accompagnarle.
Il Presidente del Consiglio ha ricordato nell’occasione le principali misure inserite nella manovra, soffermandosi per esempio sullo sblocco dei giacimenti di gas naturale (“l’Italia deve tornare a produrre energia, quello che serve deve banalmente essere fatto). Il tutto ribadendo che “tra quelle che saranno le priorità della nostra azione c’è certamente il tema della crescita economica a partire ovviamente dalla messa in sicurezza del tessuto produttivo”.
“Questo – ha proseguito – certo è solo un inizio, ma secondo me dice dove vogliamo andare. Certo vogliamo fare di più, ma io penso che si debba riconoscere come le attenzioni per le aziende e per i loro lavoratori sia stata e sia una nostra priorità assoluta. Abbiamo fatto degli interventi che incarnano una visione sociale, che questo Governo condivide con la Confindustria”.
Le prospettive economiche
Le scelte contenute nella Legge di Bilancio hanno dunque ribadito“un principio che, dal mio punto di vista, molto spesso in passato era stato messo in discussione. E cioè che non può esistere welfare, che non c’è stato sociale se a monte non c’è anche chi genera ricchezza”, ha affermato Giorgia Meloni
“Siamo consapevoli ovviamente che queste misure, così come le altre che porteremo avanti, perderanno però di qualsiasi efficacia se noi contestualmente non riusciremo a garantire alle imprese l’esistenza di un contesto differente da quello che hanno fin qui trovato nel rapporto col Governo. La prima condizione, dal mio punto di vista, è che le imprese siano rese competitive, perché la ricchezza che producono è ricchezza per l’intera Nazione”.
Dal Pnrr (“stiamo conducendo una ricognizione puntuale, opera per opera, gara per gara, dei progetti che dovranno essere realizzati con le risorse del Pnrr, perché in assenza di una capacità di affrontare seriamente questo tema purtroppo i soldi del Pnrr rischiano di non arrivare a terra”) alle modifiche al reddito di cittadinanza (“una misura di buon senso che intendiamo difendere da ogni attacco strumentale”), il discorso si è dunque allargato.
Confindustria e Governo
“Quando dico – si è avviata alla fine Meloni – che il Governo crede fortemente nel confronto con i corpi intermedi intendo dire che insieme dobbiamo ragionare di fissare gli obiettivi e insieme dobbiamo cercare le soluzioni per costruire la strada che ci porta a quegli obiettivi. Ecco: io vorrei davvero che si potesse ragionare come persone, mondi, realtà che remano verso la stessa direzione”.
“Noi – ha concluso – siamo consapevoli che se l’industria va bene, allora andrà bene anche la Nazione. Poi certo spetta alla politica assumersi le responsabilità delle scelte. E io intendo assumermi e mi assumerò fino in fondo con il Governo le scelte che faremo, anche quando questo dovesse costare in termini elettorali. La grande sfida del confronto oggi sta nel ragionare di strategia e poi concentrare le risorse su quegli obiettivi, partendo ovviamente dal tema della difesa dell’interesse nazionale. C’è tanto da fare. Abbiamo bisogno dell’energia migliore di questa Nazione e quindi – ha concluso – le porte di questo Governo saranno sempre aperte per chi vuole offrire proposte, per chi ha soluzioni efficaci. E io sono certa che Confindustria sarà sempre protagonista di questo percorso”.
Confindustria: la scelta del Veneto
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, presente a Padova, ha commentato affermando che “il tratto distintivo del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni è l’essere coerente e mantenere la parola”. A Bonomi è stata affidato l’intervento conclusivo dell’assemblea, in cui, tra gli altri temi, è tornato ad esempio sul cuneo fiscale, auspicando da parte del Governo “una scelta coraggiosa” per la quale però “ci vuole programmazione e serietà”.
Il sistema produttivo nazionale potrà intanto contare sul nuovo soggetto formalizzato proprio con l’appuntamento padovano, che ha coronato un progetto avviato 3 anni fa.
Confindustria Veneto Est è oggi la seconda associazione di area vasta del Sistema Confindustria per dimensioni e rilevanza, potendo contare su 5 mila imprese associate e 270 mila addetti, riferimento di un’area di 3 milioni di abitanti che genera 96 miliardi di pil, 32,5 di export, il 55% del valore aggiunto manifatturiero del Veneto e il 6,8% di quello nazionale.
Un nuovo triangolo industriale metropolitano
Con l’operatività prevista dal 1° gennaio 2023, si completa così il nuovo triangolo industriale metropolitano con Milano e Bologna.
A guidare l’associazione sarà il presidente di Assindustria Venetocentro, Leopoldo Destro.
“Le crisi che hanno colpito duramente le nostre imprese e la nostra regione – ha commentato – richiedono di resistere, di evolvere e ricostruire. Richiedono l’ambizione di costruire un futuro comune. Oggi possiamo e dobbiamo farlo insieme, dando concreta attuazione a un’unica realtà allargata metropolitana capace di valorizzare la prossimità e le peculiarità di ciascun territorio in un’ottica integrata”.
“È l’inizio – ha aggiunto Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia Rovigo – di un nuovo progetto di sviluppo per l’area metropolitana di Venezia, Rovigo, Padova, Treviso, consapevole della propria storia e proiettata verso il futuro, baricentro del quadrilatero che vede ai propri vertici Milano, Bologna, Lubiana e Monaco di Baviera”.
Tra le numerose autorità presenti, come il presidente del Veneto, Luca Zaia, anche i sindaci dei capoluoghi interessati.
“Per me, che vivo Confindustria come una famiglia – ha commentato il primo cittadino di Venezia e presidente di Coraggio Italia, Luigi Brugnaro, in passato alla guida degli industriali veneziani – è una giornata di grande felicità. Oggi qui si segna una pagina storica e speriamo che assieme riusciamo a far ricadere quel principio di autonomia, reclamato a livello regionale, anche sulle città e le aree metropolitane, in un clima di dialogo tra i vari livelli istituzionali e il mondo del lavoro, fatto non solo dalle imprese, ma da tutto il suo complesso”.
Alberto Minazzi