L’evoluzione del conflitto a Gaza e la tensione nel Mar Rosso rischiano di tradursi in attacchi anche al nostro Paese
Dai timori per le conseguenze economiche a quelli di un possibile coinvolgimento anche in attacchi mirati.
La situazione in Medio Oriente, tra guerra nella Striscia di Gaza e tensione nel Mar Rosso, non accenna a tornare alla normalità.
Anzi, gli ultimi sviluppi indicano un rischio crescente che anche l’Italia possa essere messa direttamente nel mirino di Hamas e degli Houthi dello Yemen.
L’Operazione Aspides e l’avvertimento degli Huthi
Sul fronte yemenita, è stato Mohamed Ali al-Houthi, uno dei leader di Ansar Allah, a fare il punto, in un’intervista a “Repubblica”, della situazione sulla posizione del movimento yemenita nei confronti del nostro Paese, in particolare dopo le ultime novità relative alla prossima Operazione Aspides dell’Unione Europea per proteggere i traffici commerciali nel Mar Rosso.
L’Ue, come ha reso noto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha chiesto infatti all’Italia di fornire il “force commander” della missione, ovvero l’ammiraglio a comando degli assetti navali ed aerei coinvolti, trovando la conferma dell’immediato sostegno da parte della Difesa italiana a una iniziativa che, ha ribadito l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, fornirà “uno scudo puramente difensivo” a protezione della navigazione.
Al-Houti, ribadendo che quelle di Usa e Regno Unito sono “aggressioni illegali”, ha ammonito quindi l’Italia, sottolineando che “diventerà un bersaglio se parteciperà all’aggressione contro lo Yemen”. E ha aggiunto, spostando di poco la prospettiva: “Il nostro consiglio all’Italia è di esercitare pressione su Israele per fermare i massacri quotidiani a Gaza. Consigliamo all’Italia di rimanere neutrale, che è il minimo che può fare”.
La minaccia di Hamas: “Decisa la lista di 50 obiettivi in Italia”
Molto meno diplomatico il tono usato in un video circolato in rete nei giorni scorsi e attribuito ai social di Hamas.
“Dopo mesi di preparazione – si afferma nel filmato – sono iniziate le nostre operazioni in Europa, a partire dall’Italia. Ed è già decisa la lista dei primi 50 obiettivi sionisti da colpire in Italia”. Il nostro stesso Governo, nel video, viene definito “sionista”.
L’accusa all’Esecutivo è quindi quella di essere “diventato complice del Governo terrorista e sionista israeliano, interrompendo addirittura i finanziamenti all’Unrwa, che dà cibo e acqua a circa 2 milioni di civili nella striscia di Gaza”.
“Per questa ragione – si conclude – abbiamo deciso di colpire tutti gli obiettivi sionisti in Italia finché non cesseranno i bombardamenti israeliani sui civili, approvati dal Governo italiano come “legittima difesa”, e finché l’ultimo prigioniero palestinese non uscirà dalle carceri di tortura israeliane, che l’Italia non osa condannare”.