La Commissione della Sapienza di Roma ha consegnato la bozza del Piano per arrivare già nel 2023 a +19 mila ingressi
L’obiettivo è quello di arrivare al 2030 contando 30 mila posti in più a Medicina garantendo la sostenibilità del sistema sul medio-lungo periodo.
Il tutto in un arco temporale di sette anni.
E’ quanto prevede la bozza di relazione del Piano riguardante la facoltà presentato dalla Commissione di esperti dell’Università La Sapienza di Roma.
Il testo, composto da oltre una cinquantina di pagine farà da apripista alla trattativa in Conferenza Stato Regioni.
Che cosa cambierebbe? In sostanza dal punto di vista legislativo il numero massimo di studenti previsto per il corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Medicina e Chirugia” passerebbe da 60 a 75/78, mentre resterebbe il numero chiuso.
Un traguardo che, secondo le stime della Conferenza dei rettori, per essere raggiunto necessita di circa 23 milioni di euro in più da destinare alle università.
Se il testo venisse approvato in tempi brevi, l’ipotesi è che già nel 2023 si possa arrivare a 19 mila ingressi in più.
Per Medicina e Chirurgia sono 14.787 i posti al momento previsti dal decreto 76 del 10 febbraio 2023, in linea con quelli dello scorso anno (14.740).
Di questi, 576 sono riservati ai candidati dei Paesi non UE residenti all’estero.
Il documento della Sapienza è stato accolto favorevolmente dalla Federazione dell’Ordine dei Medici che ha messo in evidenza la necessità di specialisti da garantire e dell’orientamento da migliorare con un potenziamento, per fare un esempio, dei licei a curvatura biomedica.
L’allerta arriva invece da parte dell’Ente previdenziale di medici e odontoiatri Enpam che ha evidenziato come ben 24 mila camici bianchi mancheranno all’appello nel 2028. Numeri preoccupanti come quelli dell’Istat, secondo i quali i medici over 55 sono aumentati negli ultimi dieci anni.
