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Medicina 2025 si cambia: stop al numero chiuso

Medicina 2025 si cambia: stop al numero chiuso

E’ diventata legge l’abolizione dei test di ammissione: libera l’iscrizione al primo semestre

Dopo anni e anni di numero chiuso, arrivano novità per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria. Con 149 voti a favore e 63 contrari, la Camera ha approvato la legge che cancella i test che precedono l’iscrizione e prevede la delega al Governo di adottare, entro un anno dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per la revisione delle modalità di accesso.

Cosa cambia, la selezione dopo il primo semestre

La riforma prevede dunque l’iscrizione libera al primo anno. Chiunque dunque desideri fare il medico può iscriversi.
Al secondo semestre, invece, si accederà in base al conseguimento di tutti i crediti formativi universitari stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre, da svolgere secondo standard uniformi, e alla collocazione in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale. Nel caso in cui lo studente non acceda al secondo semestre, i crediti formativi saranno comunque riconosciuti per consentire il proseguimento degli studi in un diverso corso tra quelli di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria.

La scelta della sede per il II semestre si baserà sulla posizione nella graduatoria nazionale di merito, la preferenza indicata dallo studente e la disponibilità dei posti dell’Ateneo. L’obiettivo del provvedimento è di potenziare il Servizio Sanitario nazionale con nuovi medici chirurghi, odontoiatri e medici veterinari, oltre a garantire una formazione qualitativa in linea con gli investimenti che prevede la Missione 6-Salute del Pnrr.

In sette anni 30 mila medici in più

“Finalmente Medicina svolta pagina – sottolinea il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Superiamo il numero chiuso e diciamo addio ai test d’ingresso che per troppo tempo hanno spento i sogni e le ambizioni di tanti ragazzi. L’Università apre ora le proprie porte per formare chi desidera diventare medico, mettendo fine ai corsi di preparazione privati e costosi che hanno condizionato l’ingresso a Medicina sulla base del reddito e non del merito”.
Come precisa lo stesso Ministro Bernini, questa riforma è una vera rivoluzione che mette al centro le esigenze degli studenti e risponde anche alla carenza di camici bianchi. In sette anni infatti le Università italiane formeranno 30 mila medici in più, sostenute da maggiori risorse finanziarie. Un investimento che rafforza il nostro sistema sanitario continuando a garantire una formazione d’eccellenza.

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