Il matrimonio all’estero è una delle tendenze più in voga per un rito in continua evoluzione anche all’insegna delle curiosità
Se per gli italiani il matrimonio è una tappa che fa sempre meno parte della propria vita (nei primi 8 mesi del 2024 si è registrato, secondo i dati Istat, un ulteriore calo del -6,7% in un anno), il business delle nozze nel nostro Paese continua a crescere.
Grazie agli stranieri e alle tante stravaganze di tendenza legate al “giorno più bello”, che si allunga ora a un intero weekend se non a una settimana di vacanza per tutti, invitati compresi.
Il “destination wedding”
Il fenomeno (che ha iniziato a prendere piede, come spesso accade, negli Stati Uniti) ha un suo nome ufficiale: “destination wedding”. Il matrimonio diventa cioè l’occasione di una festa e di un viaggio in compagnia non solo del futuro coniuge, ma anche della cerchia di amici che viene coinvolta nell’evento.
Tant’è che, spesso, la celebrazione è solo simbolica, prima di quella (prevalentemente in forma civile) che sancirà ufficialmente l’unione.
Affrontando il “grande passo” con questa prospettiva, si capisce bene quindi che la destinazione scelta assume un peso determinante.
In molti (anche italiani, che comunque si spostano spesso anche solo di regione) scelgono così le spiagge da sogno di Caraibi e Maldive. Ma soprattutto chi ci guarda dall’estero non può che restare affascinato dalla ricchezza dei patrimoni artistici, naturali ed enogastronomici del nostro Paese.
Fenomeno Italia
E così, secondo il report “Destination Wedding in Italy”, già nel 2023 i matrimoni stranieri celebrati in Italia sono aumentati del 22,3%, raggiungendo quota 13.600 e generando un giro d’affari calcolato in 803 milioni di euro, con il budget per il singolo evento che è salito fino a 59 mila euro, anche per l’aumento del numero di invitati (mediamente 60,7).
E se gli Stati Uniti sono al primo posto quanto al Paese di provenienza, seguiti da Regno Unito e Germania, ormai la tendenza a sposarsi in Italia è un fenomeno globale, interessando anche Stati lontani come Australia, Indonesia, Cina e India. Con pernottamenti che si attestano mediamente a 2,9 notti.
Le location da sogno per i matrimoni in Italia
Il fenomeno, dunque, è inquadrabile sostanzialmente all’interno dei flussi turistici. Ma c’è da tenere in conto anche un aspetto ulteriore, che, volendo, si ricollega all’idea del matrimonio come coronamento di un sogno: la location.
Ovvero la cornice unica in grado di proiettare partecipanti e invitati al di fuori dello spazio e del tempo.
Il successo dell’Italia in questo mercato si lega allora probabilmente soprattutto alla incredibile varietà di ville e castelli, resort ma anche grandi hotel storici o aziende agricole che si propongono come location, offrendo la migliore organizzazione, anche dal punto di vista di alloggio e trasporti, per ospitare il soggiorno dei partecipanti, prima ancora del matrimonio, magari immersi nello splendore della natura o a pochi passi da città d’arte che il Mondo ci invidia.
In questo contesto, Toscana e Puglia tra le regioni, e il Centro Italia, come grande divisione geografica, fanno la parte del leone. Ma su tutto il territorio nazionale ci sono tante singole location particolarmente ambite anche per la possibilità di sbizzarrirsi nell’organizzazione dell’evento. Un esempio? Villa d’Este, sul lago di Como, che ha non molto tempo fa ospitato un mega-matrimonio a tema “La Dolce Vita”.
Matrimoni tra stravaganze e scelte particolari
A testimoniare che il matrimonio non è più solo quello più tradizionalmente inteso ci sono poi altre novità perlomeno curiose. Così, se ci si sposa d’inverno, il trend più sorprendente è quello dell’abito da sposa nero, magari abbinato a unghie decorate con motivi floreali, con il rito celebrato in ambienti contraddistinti da allestimenti kitsch e, alla fine, una “Drip Cake”, torta bassa arricchita da glasse gocciolanti.
Altra tendenza è quella del “microwedding”, ovvero i matrimoni svolti in contesti minimali per allestimento e pochi, o addirittura nessuno, invitati.
Una scelta dettata probabilmente anche da ragioni economiche (sempre l’Istat quantifica in oltre 21.700 euro la spesa media per un matrimonio), visto che viene fatta soprattutto dai giovani. Ma non solo, se si considera che è stata presa anche da molte celebrity e influencer.
Perché, per sposarsi, in fondo non serve chissà che. Al limite, come hanno fatto due sposi australiani (che se la sono fatta spedire dal Belgio), anche una chiesa gonfiabile a prova di fori e con tutti gli allestimenti del caso. In uno spazio tutto sommato nemmeno troppo ridotto (5 metri di larghezza e 7 di altezza, 12 col campanile) si trovano altare, organo, panche, perfino vetrate aerografate. Il tutto pronto in appena 2 ore di gonfiaggio (e 1 sola per smontarla).
Alberto Minazzi