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Mascherine al lavoro, oggi la decisione

Mascherine al lavoro, oggi la decisione
@ultramansk

Dal vertice tra Governo e Inail la definizione delle nuove regole di sicurezza Covid nel settore privato

Siamo arrivati alle ultime ore di vigenza del protocollo sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro privati, ma le nuove regole che subentreranno a partire dal 1° luglio 2022 sono in arrivo. Le definirà il vertice in videoconferenza tra i rappresentanti dell’Inail e dei Ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo economico che, dopo l’ultimo slittamento, è stato fissato per la mattinata del 30 giugno.
In un’intervista a Rai RadioUno, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha però anticipato quella che sarà la posizione del Governo: “Per quanto riguarda l’uso della mascherina nei luoghi di lavoro al chiuso, rimarrà la stessa: cioè, quella di una forte raccomandazione“.

Costa: “Obbligo anacronistico”

Se le regole in scadenza imponevano l’uso dei dispositivi di protezione in tutti i casi di condivisione dei luoghi, in altri termini di qui in avanti potrebbe non essere imposto nessun nuovo obbligo, come del resto già avviene negli altri Paesi europei. Ricordando anche che, pure in Italia, già per i lavoratori pubblici è in vigore la semplice raccomandazione.
“Introdurre l’obbligo – aggiunge Costa – è un passo indietro inopportuno: pensare a un impiegato che per 6 ore sta da solo in ufficio e lo obblighiamo a mettere la mascherina mi sembra anacronistico”.

mascherine

Uscirà in ogni caso dal confronto con le parti sociali la linea dei nuovi protocolli, dopo che, nelle ultime giornate, si era ipotizzata solo una riduzione dell’obbligo ai lavoratori nei casi in cui vengano a contatto con il pubblico o quando non sia possibile mantenere una distanza interpersonale di almeno 2 metri.

Incentivazione dello smart working?

Altra ipotesi circolata con forza era quella della specificazione del tipo di mascherina da usare, non essendo più sufficiente la semplice “chirurgica”, ma vedendo rispettato l’obbligo solo con l’uso della più protettiva “Ffp2”. Da valutare anche la misurazione della temperatura e l’incentivazione al ricorso allo smart working.
“Lo smart working – conferma Costa – può essere uno strumento utile e efficace, soprattutto per le persone fragili, quelle che rischiano di più da una esposizione: può essere uno strumento da applicare, utile e necessario”.

“La raccomandazione è un atto di fiducia”

A suggerire la linea di massima prudenza sarebbero i dati che confermano la ripartenza del contagio. “È vero che c’è un innalzamento dei contagi – ha dichiarato al riguardo Costa – ma è anche vero che, per quanto riguarda l‘occupazione dei posti letto nei nostri ospedali, siamo di fronte a numeri ampiamente sotto controllo”. “Se vogliamo arrivare alla convivenza con il virus – prosegue il sottosegretario – è anche normale essere in presenza di dati che possono aumentare, anche perché non ci sono più restrizioni e ci sono maggiori frequentazioni tra le persone. Passare da un obbligo a una raccomandazione è un atto di fiducia rispetto ai cittadini, consapevoli dell’importanza di utilizzare le mascherine in alcune circostanze”.

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