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Marconi: uno startupper di altri tempi

Marconi: uno startupper di altri tempi
Marconi mentre legge un libro a bordo dell’Elettra, circa 1930 (Bettmann / Getty Images)

A Roma, un omaggio al genio italiano. Dall’8 novembre al 25 aprile, Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile

E’ stato uno startupper ante-litteram e ha lasciato al mondo in eredità la testimonianza più concreta della capacità di guardare oltre di un uomo che ha saputo “vedere l’invisibile”.
Guglielmo Marconi, di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita, resta infatti ancor oggi l’innovatore che ha cambiato il corso della storia.
Non solo con le sue intuizioni ma anche con la sua attitudine al “fare”.
Ha saputo tutelare le sue invenzioni brevettandole e soprattutto ha saputo far impresa in ambito tecnologico in un tempo in cui la tecnologia di fatto ancora non esisteva, traducendo la sua ricerca in un prodotto che ha avuto un impatto globale.
Al geniale “padre della radio” e “pioniere delle comunicazioni senza fili”, allo scienziato, imprenditore e uomo di stato che a soli 35 anni si è guadagnato il Premio Nobel per la Fisica (1909), è dedicata la mostra Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile, allestita al Vittoriano e Palazzo Venezia, a Roma.

marconi
Fotografia dimostrativa del 1912 di un veicolo a motore dotato di una grande antenna
(Oxford, Bodleian Libraries, MarconiArchives)

Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile

Un’esposizione a tutto campo, che in otto sezioni racconta la vita del genio italiano e la sua avventura imprenditoriale, la sua capacità di anticipare e sviluppare i nuovi mercati e di rivoluzionare il mondo della comunicazione.
Non tralasciando la sua vita privata e pubblica come uomo di stato (fu senatore) e soprattutto il suo rapporto con il mare.
Organizzata dal Ministero della Cultura, Cinecittà e Archivio Luce, la mostra sarà inaugurata l’8 novembre e resterà aperta al pubblico fino al 25 aprile 2025.

Marconi in posa sul ponte del transatlantico Lucania, il 22 agosto 1903
(Oxford, Bodleian Libraries, Marconi Archives)

Marconi, l’imprenditore geniale

La sua più grande invenzione risale al 1895, quando Guglielmo Marconi aveva appena 21 anni e realizzò il primo esperimento di telegrafia senza fili nella sua villa di Pontecchio, a Bologna.
Con il suo “telegrafo senza fili”, riuscendo a trasmettere al fratello un segnale morse attraverso l’aria e superando l’ostacolo rappresentato da una collina, pose le basi per tutto ciò che oggi conosciamo come comunicazione wireless.
Trasferitosi poi con la madre in Inghilterra, brevettò le sue invenzioni e avviò la sua attività di imprenditore fondando diverse aziende, tra cui la Marconi Wireless Telegraph Company, che divenne un colosso nelle comunicazioni e ottenendo molti successi.
Tra tutti, uno in particolare gli valse il Premio Nobel per la Fisica: la trasmissione transatlantica che, nel 1901, lo fece conoscere al mondo.

Guglielmo Marconi e Charles Proteus Steinmetz, eminente scienziato e matematico, capo ingegnere della General Electric, s’incontrano a Schenectady, New York, il 27 giugno 1922.  (Bodleian Libraries, Oxford, Marconi Archives)

Il visionario che dette forma all’invisibile

L’immagine di Marconi è legata alla nascita della radio. Una rivoluzione nel mondo della comunicazione.
E l’esposizione, con la sua selezione di documenti storici, fotografie, filmati d’epoca e installazioni interattive contribuisce a rendere più chiaro, se mai servisse, al pubblico la portata della sua invenzione. Dal punto di vista scientifico, sociale ed economico.
Ma attraversando le otto sezioni in cui si divide, emerge anche la figua privata di Guglielmo Marconi, tra i suoi affetti, la moglie e la figlia Elettra, la sua passione pr l’avventura e il suo amore per il mare.

Guglielmo Marconi con moglie e figlia sul panfilo Elettra nel 1935
(Foto Farabola)

E’ dunque una prospettiva nuova quella che viene offerta per conoscere Marconi e, insieme a lui, la rotta che ha tracciato anticipando la rivoluzione digitale che sta plasmano il nostro futuro.

Consuelo Terrin

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