Il giovane friulano ha creato un software che le connette tra loro a seconda dei riferimenti contenuti in ciascuna
Potremmo chiamarla la rete delle leggi.
Perché, di fatto, di una rete si tratta. E ricostruisce la mappa di ben 13mila leggi italiane.
A realizzarla è stato Marco Cimolai, un giovane friulano di 22 anni di Fontanafredda, in provincia di Pordenone.
Quando si pensa alla legislazione italiana è quasi inevitabile associarvi l’immagine di un intricato labirinto dal quale è difficile uscire.
Vi sono un’infinità di provvedimenti che hanno un continuo rinvio ad altri, che bisognerebbe andare a cercare, e per questo spesso sono di difficile comprensione.
Proprio partendo da questa considerazione, attraverso la sua passione per la tecnologia e la rete, si è sviluppata l’idea di Marco.
13 mila leggi tra loro connesse in versione mappa
Si tratta di un progetto che si propone di rendere il prodotto dell’attività legislativa il più accessibile, utile e – perché no? – anche attrattivo per i non addetti ai lavori.
«Tutto ha avuto inizio durante il lockdown del 2020, quando di continuo arrivavano i DPCM, ovvero i Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri – racconta Marco Cimolai-. Ognuno di questi era carico di rinvii a altre disposizioni e queste rinviavano ad altre ancora. Quando si parla di leggi è una catena infinita di riferimenti che di fatto li rende poco comprensibili. Per questo mi sono chiesto se non ci fosse un modo per poterli mappare».
Da quel momento, partendo proprio da un decreto, ha preso il via il lavoro di Marco con l’obiettivo di arrivare a una vera e propria rete di norme tra loro connesse.
Il programma che ha creato gli ha infatti permesso di leggere il testo e individuare le norme che vengono richiamate. Quindi di leggere il testo di queste ultime per trovare le leggi italiane citate.
«Al momento – continua Marco Cimolai – ha analizzato circa 13mila leggi evidenziando quelle con più connessioni e sono soddisfatto del risultato, ma l’obiettivo è di arrivare a inserire anche le altre norme».
Il grafo interattivo che semplifica il diritto
Sono finora circa 110mila gli atti inseriti nel dataset che regolano la nostra vita.
Tra questi vi sono più di 46 mila decreti del Presidente della Repubblica, oltre 33 mila regi decreti, 14 mila leggi, 7.200 decreti luogotenenziali e quasi 1.500 decreti legge. Un dedalo infinito nel quale è facile perdersi.
Il risultato della ricerca del giovane friulano è una vera e propria mappa interattiva colorata dal nome “Tessuto normativo italiano” che chiunque può consultare.
Nel grafo, l’insieme di punti collegati da linee, ogni cerchio corrisponde a una norma e il colore ne identifica il tipo.
Cliccando uno dei cerchi, vengono mostrati gli atti collegati.
In verde è segnata la Costituzione; in rosso il Decreto legge, in giallo il decreto legislativo e in blu la legge.
Un altro elemento caratterizzante della mappa è la luminosità del colore che indica la data di pubblicazione: più è chiaro, più il provvedimento è recente.
Il testo di ogni norma fa riferimento a altre norme i cui collegamenti sono visualizzabili tramite una linea con la freccia.
La classifica delle leggi
Marco Cimolai è studente di informatica all’università di Udine. La passione per i computer è nata fin da quando frequentava le scuole elementari e imparava a programmare dal papà.
Attualmente lavora all’Electrolux di Porcia, in provincia di Pordenone, dove è impegnato nella digitalizzazione di processi manuali.
Attorno all’iniziale decreto legge sul Covid dal quale tutto è partito, il giovane ha disegnato la rete dei suoi collegamenti finchè il programma ha continuato a trovare le norme connesse. Così è stato anche possibile stilare la classifica dei dieci testi di legge maggiormente riferiti.
In top position ci sono gli articoli 87 e 77 della Costituzione riguardanti il Capo dello Stato e i decreti del Governo.
Questi hanno rispettivamente 2.094 e 1.258 richiami.
Al terzo posto la legge 9 del 2009 “Misure urgenti in materia di semplificazione normativa” menzionata 1.231 volte.
«Al momento ancora non ho ricevuto proposte di utilizzo della mappa da ministeri, solo da aziende. La mia intenzione – conclude Marco Cimolai – è di proseguire nel progetto per arrivare ad arricchire i risultati, attraverso analisi più approfondite. Vorrei ora utilizzare il database costruito per analizzare l’uso di una parola all’interno di queste leggi nel tempo, in pratica capire quanto viene utilizzato il tal termine».
Silvia Bolognini