Il Governo approva il bilancio di previsione per il 2025. Tra le conferme, il taglio del cuneo fiscale e la carta “Dedicata a te”. Nuovi sostegni per la natalità
Le risorse complessive, pari a 30 miliardi di euro, sono limitate e di conseguenza gli spazi per muoversi sono ridotti all’osso. Ma è ben chiara la scelta del Consiglio dei ministri, che ha appena approvato il disegno di legge di bilancio 2025 e il documento programmatico di bilancio che sarà ora trasmesso, in conformità alla normativa, a Parlamento e Commissione Europea.
L’unico capitolo che non subirà tagli sarà quello della sanità.
Il fondo sanitario nazionale sarà anzi rifinanziato con un aumento di risorse di circa 3,5 miliardi, destinati principalmente, come spiega la nota di Palazzo Chigi, a “finanziare il rinnovo dei contratti” di medici e infermieri, con l’obiettivo di assumere nei prossimi 3 anni nuovo personale sanitario.
Tra gli altri capisaldi su cui ha puntato il Governo nello schema della Legge di bilancio ci sono anche misure per confermare la riduzione della pressione fiscale e il sostegno ai redditi medio-bassi di lavoratori dipendenti e pensionati, per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità e per rinnovare i contratti della Pubblica Amministrazione.
Le tasse
Una delle norme più attese contenute nel disegno di legge è quella che rende strutturali 2 importanti provvedimenti fiscali già in vigore nel 2024: l’accorpamento delle aliquote Irpef intermedie (con possibile taglio dell’aliquota dal 35% al 33%), riducendo a 3 gli scaloni dello schema dell’imposta, e il taglio del cuneo. Quest’ultimo potrebbe rimanere contributivo per i redditi fino a 20 mila euro, aumentando invece le detrazioni fiscali per il lavoro dipendente fino alla soglia di 35 mila euro (calando poi fino ai 40 mila).
Famiglia e natalità
Tra conferme e novità, invece, le misure sociali per le famiglie e i sostegni alla natalità.
Sul primo fronte, è stato deciso di rifinanziare con 500 milioni la carta “Dedicata a te”.
Sul secondo, insieme alla conferma e al potenziamento delle misure sui congedi parentali e all’aumento delle detrazioni fiscali possibili in proporzione al numero dei componenti della famiglia, verrà introdotta la “Carta per i nuovi nati”, che assegnerà ai genitori con Isee entro i 40 mila euro un bonus di 1.000 euro. Il contributo si aggiungerà a quello per favorire l’accesso agli asili nido e alla possibilità di escludere le somme dell’assegno unico universale dal calcolo Isee, così come la decontribuzione sarà estesa alle lavoratrici autonome con 2 o 3 figli.
La manovra su lavoro e pensioni
Un altro pacchetto di norme è quello che interviene in campo lavorativo e pensionistico.
Il Governo, precisa Palazzo Chigi, stanzia da subito le risorse destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027. Sono poi confermati gli incentivi per favorire, in particolare al Sud, l’occupazione di giovani e donne, la decontribuzione per le imprese nelle zone economiche speciali (Zes), gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica e la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività.
Relativamente ai fringe benefit, confermati per tutti coloro che ne hanno diritto (con le ultime soglie di esenzione di 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico e 1.000 per gli altri), ne vengono maggiorati gli importi per i nuovi assunti che accettino di spostare la residenza di oltre 100 km.
Quanto alle pensioni, pur restando aperta la possibilità di una piena indicizzazione rispetto all’inflazione e di un aumento delle minime, non si introducono riforme strutturali, ma vengono confermate le misure della Legge di bilancio 2024, potenziando quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, mantengono l’impiego.
Ristrutturazioni e spending review
Tra le partite ancora aperte c’è quella della proroga per un altro anno del bonus ristrutturazioni al 50%. L’aliquota dell’agevolazione fiscale più elevata, rispetto a quella generale che scenderà al 36% dal prossimo gennaio, potrebbe essere mantenuta solo per le prime case.
Un’ipotesi che, un ogni caso, dovrà conciliarsi con il taglio del 5% alle spese richiesto a tutti i Ministeri, tranne quello della Salute, ma probabilmente non a Comuni ed altri enti locali. Si conta in tal modo di recuperare almeno 3 miliardi. Per le coperture è previsto anche un contributo di solidarietà che sarà richiesto a banche e assicurazioni.
Con la manovra, insieme a misure di revisione ed efficientamento della spesa delle Pubbliche Amministrazioni, sono infine stanziate risorse per il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa e per assicurare un andamento della spesa per investimenti coerente con i requisiti europei una volta chiuso il Pnrr. Nel testo rientra anche l’indicazione relativa al bilancio pluriennale per il triennio dal 2025 al 2027, disponendo interventi con effetti pari, in termini lordi, a più di 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027.
Alberto Minazzi