Le Dolomiti del Bellunese sconvolte nel tardo pomeriggio di ieri da una tempesta con tromba d’aria. Dichiarato lo stato d’emergenza
Affidando a un post su Facebook il suo commento dopo l’improvviso e intensissimo break di maltempo che ha colpito il Cadore e le Dolomiti venete, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha efficacemente sintetizzato il suo pensiero in tre parole: “Disastro nel Bellunese”.
E, nella mattinata di mercoledì 19, ha quindi firmato la dichiarazione di stato di emergenza regionale, “perché questo è un nuovo cataclisma che ci coinvolge e che quindi è giusto che sia catalogato come tale”.
Già, perché il pensiero, anche di fronte alle sole immagini riportate dallo stesso Zaia, non può che tornare a poco meno di 5 anni fa. “Foto che ricordano i giorni di Vaia, la tempesta che nel 2018 sconvolse la montagna veneta spazzando alberi, boschi, paesi”, sottolinea infatti il presidente della Regione.
In meno di un’ora, dopo le 17, si è passati dalle temperature più elevate dell’estate 2023, visto che i termometri delle stazioni di valle toccavano i 26-27 gradi, fino a 13-14 gradi. E l’ennesimo evento estremo ha lasciato sul territorio danni pesantissimi anche se, per fortuna, nessuna vittima o ferito grave.
Le parole di Zaia
“Oggi pomeriggio – ha riassunto Zaia nel suo post – una violenta grandinata con fortissime raffiche di vento ha martoriato il Bellunese, dal Comelico all’Agordino, dal Cadore alla Valbelluna, con tetti scoperchiati, pali dell’elettricità divelti e boschi devastati. Non risultano al momento danni a persone”. “I Vigili del Fuoco e la Protezione Civile – conclude il presidente – stanno operando in decine di interventi (ad ora oltre 100), per ripristinare le situazioni più emergenziali”.
“Abbiamo rivissuto i tempi di Vaia – ha quindi aggiunto Zaia in un video ufficiale – anche se con dimensioni ed effetti minori. Ma siamo ovviamente davanti ancora a devastazioni che interessano le nostre Dolomiti. Logicamente un grande ringraziamento va a coloro che sono intervenuti per dare risposte ai cittadini: dai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, dal Soccorso alpino a tutti i volontari e i tecnici di Regione e Veneto Strade. In questo momento i nostri tecnici stanno facendo la conta dei danni, sia sul fronte dell’agricoltura e ambientale che sul fronte stradale“.
La previsione meteo regionale
Non è bastato quindi che, poche ore prima del verificarsi del fortunale, la Regione avesse pubblicato l’aggiornamento del Meteo regionale, segnalando proprio che “dal tardo pomeriggio di oggi fino alle prime ore di domani, mercoledì 19 luglio, sulle Dolomiti è prevista una fase di instabilità con probabili rovesci e temporali sparsi, con possibile sconfinamento sulle zone prealpine e pedemontane”.
“In queste zone della regione quindi – aggiungeva la nota di Palazzo Balbi – saranno possibili temporali localmente intensi anche con forti rovesci, grandinate e forti raffiche di vento. Considerati i fenomeni meteorologici previsti, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile regionale comunica che, per criticità idrogeologica per temporali, è stata dichiarata la fase operativa di “Attenzione” (Gialla) dalle 16.00 di oggi alle 8.00 di domani nel bacino VENE-A Alto Piave (BL)”.
Gli effetti del maltempo nel Bellunese
Il fronte nuvoloso giunto sulle Dolomiti si è caricato dell’energia accumulata negli ultimi giorni di caldo estremo, formando anche una piccola tromba d’aria, traducendosi in violente precipitazioni anche con grandine e causando l’abbattimento di numerosi abeti e larici dal Cadore all’Ampezzano, dal Comelico all’Agordino. Oltre che sui versanti delle montagne, gli alberi in alcuni casi sono caduti anche su strade, automobili parcheggiate ed edifici.
A danneggiare almeno una trentina di fabbricati è stato anche il fortissimo vento (superati i 129 km/h a Cortina e i 140 in quota), che ha scoperchiato una quindicina di immobili, costringendo all’evacuazione una decina di persone a Santo Stefano di Cadore. Tra i molti edifici scoperchiati dal vento anche la Casa cantoniera di Borca, la colonia San Giovanni di Calalzo, la Casa della dottrina cristiana di San Pietro e il rifugio Scoiattoli. Colpiti i campeggi, come il Camping Comelico (con diverse vetture e un furgone distrutti) o quello di Selva di Cadore (dove un albero è caduto su una roulotte).
La circolazione stradale è stata interrotta per la caduta di alberi in diversi tratti, come sulla strada provinciale 347 tra Venas e Cibiana, ad Auronzo o sulla strada provinciale 6 per Danta, riaperta solo alle 8 di questa mattina. La corrente elettrica è venuta meno in diverse località, come Danta, Serdes o alcune zone di San Vito. E in Valle di Gares sono caduti anche alcuni pali della linea telefonica. Il soccorso alpino è dovuto intervenire per recuperare alcuni escursionisti e anche la prima amichevole del Padova Calcio, a Pieve di Cadore, è stata sospesa dopo soli 2′ per la violentissima grandinata.
Caldo: tregua in arrivo su tutto il Nord
La violenta ondata di maltempo in montagna ha portato quantomeno un po’ di refrigerio anche a valle, in Veneto. Ma queste sono le ore in cui, sottolineano le previsioni dei meteorologi di iLMeteo.it, l’anticiclone africano Caronte raggiungerà il picco di potenza a livello nazionale. Ieri, martedì 18, sono stati battuti diversi record di caldo e oggi sono annunciate punte oltre i 40° non solo al Centro-Sud, ma per esempio anche a Bologna e Ferrara.
Da domani, giovedì 20 luglio, le temperature sono destinate a continuare a salire al Sud, dove già oggi sono previsti fino a 45°-46° su alcune zone interne, anche se Caronte inizierà a indebolirsi al Nord, con conseguente diminuzione delle temperature di qualche grado nelle regioni centro-settentrionali. Ciò sarà legato inizialmente a temporali di calore che raggiungeranno anche le alte pianure del Triveneto. Il maltempo si estenderà poi, dal pomeriggio di venerdì 21, in tutta la Pianura Padana, dando luogo a fenomeni attesi di elevata intensità che potranno proseguire fino alla prima parte di sabato.
Alberto Minazzi