Mentre Emilia Romagna, Marche e Veneto fanno la conta dei danni, opinioni divise sulla misura annunciata dal Governo e sull’ipotesi di un analogo provvedimento anche per le case
Che anche il maltempo non sia più quello di una volta è sotto gli occhi di tutti.
L’Osservatorio sulle risorse idriche Anbi, l’Associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela di territorio ed acque irrigue, ha rilevato che, in Italia, dal 1° gennaio al 15 settembre 2024, si sono già registrati 1899 eventi estremi.
Tra questi, 212 tornado (52 solo nella prima metà di settembre, il 71% dei quali sulle coste tirreniche), 1.023 nubifragi (157 nei primi 15 giorni di questo mese, il 91% al Centro-Nord) e 664 grandinate (37 nelle ultime 2 settimane, con il record di dimensioni dei chicchi, tra 7 e 9 cm, in Versilia).
La conta dei danni degli ultimi eventi
Proprio in queste ore, le Marche e soprattutto l’Emilia Romagna hanno intanto iniziato la conta dei danni legati agli oltre 350 millimetri di pioggia caduti tra martedì 17 e giovedì 19 settembre, con il Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato i primi 20 milioni.
E, nella tarda serata di lunedì 23, le perturbazioni sono tornate a colpire anche in Veneto, dove il presidente Luca Zaia ha firmato la dichiarazione dello stato di emergenza per eccezionali avversità atmosferiche.
Come sottolinea in un post su Facebook il presidente della Regione, Luca Zaia, sono esondati l’Avenale in centro a Castelfranco e il Muson ad Asolo, allagando case e scantinati, con oltre 150 interventi dei vigili del fuoco.
Una piaga che il Governo prova a tamponare, suscitando però diverse polemiche, attraverso l’introduzione di un assicurazione obbligatoria, che scatterà dal 1° gennaio 2025 per le imprese e che si sta valutando se applicare anche alle case.
L’assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali
La misura, già approvata a dicembre 2023 dal Parlamento e introdotta quindi con la Legge Finanziaria 2024, sarà contenuta in un apposito decreto interministeriale, che integrerà i contenuti del disegno di legge “Ricostruzione” attualmente all’esame delle Camere. Lo ha reso noto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al termine dell’incontro con i rappresentanti delle associazioni delle categorie produttive nel corso del quale è stato illustrato lo schema predisposto d’intesa col Ministero dell’Economia e delle Finanze.
A essere soggette all’obbligo assicurativo per i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali su terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali iscritti a bilancio saranno tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia.
Il decreto indica in alluvioni, inondazioni, esondazioni, terremoti e frane gli eventi da assicurare, con premi proporzionali al rischio, in considerazione delle caratteristiche del territorio specifico e della vulnerabilità dei beni assicurati.
Le compagnie assicurative, precisa ancora lo schema di decreto, non potranno rifiutarsi di stipulare le polizze, ricordando anche che proprio il disegno di legge ora in Parlamento prevede già l’obbligo per le stesse di corrispondere un anticipo del 30% del danno per i sinistri legati a eventi catastrofali. L’obbligo di assicurazione, ha spiegato nell’occasione il ministro Adolfo Urso, “segna un passo importante verso la messa in sicurezza del nostro sistema produttivo”.
Reazioni e polemiche (soprattutto sulle case)
La misura è stata accolta con scetticismo da Confindustria, il cui presidente, Emanuele Orsini, ha spiegato come sia già avviata l’interlocuzione sul tema col ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Il timore degli industriali è infatti che l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria possa tradursi in una scelta da parte dei privati di non investire più nei territori dove le problematiche e il rischio di eventi catastrofali sono più elevati, con una conseguente desertificazione produttiva.
Ancor più infuocato, in tema di assicurazioni, è il confronto sulla ventilata ipotesi di introdurre un analogo obbligo assicurativo anche sulle abitazioni. Al riguardo, il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha chiarito che il primo passo che sta compiendo il Governo su questo fronte è quello di sondare la disponibilità delle compagnie assicurative. Non ci sarebbe inoltre, al momento, unità di intenti a Palazzo Chigi sull’idea di prevedere per la polizza l’obbligatorietà o, almeno inizialmente, la facoltatività.
Alberto Minazzi