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Madonna della Salute 2022: tre giorni di festa e di pellegrinaggio a Venezia

Madonna della Salute 2022: tre giorni di festa e di pellegrinaggio a Venezia
Basilica della Madonna della Salute a Venezia

Il 21 novembre di ogni anno, da oltre tre secoli, i veneziani rendono grazie alla Madonna che salvò la città dall’epidemia di peste del 1630-1631

Tre giorni di festa, di pellegrinaggio, di preghiera e di musei aperti gratuitamente per i residenti.
Quest’anno la tradizionale festività della Madonna della Salute del 21 novembre cade di lunedì ma a Venezia già da venerdì sera, con l’apertura ufficiale del ponte votivo sul Canal Grande, i cittadini hanno iniziato a raggiungere la Basilica della Salute per ringraziare la Mesopanditissa (la Madonna nera mediatrice di pace) per aver salvato la loro città dalla feroce epidemia di peste che tra il 1630 e il 1631 uccise 80 mila persone in laguna e 600 mila in tutto il territorio della Serenissima.
Una tradizione che si rinnova da oltre tre secoli e che a Venezia è molto sentita.
Le scuole sono chiuse, la maggior parte degli  uffici pubblici anche in questa giornata che, insieme alla Madonna, rende onore alle donne e alle madri, come evidenzia il gruppo marmoreo dell’altare maggiore della Basilica della Salute, che raffigura una fanciulla, simbolo di Venezia, nell’atto di pregare la Madonna col bambino, emblema della maternità, mentre viene scacciata una brutta strega, corrispondente alla peste.

Madonna della Salute 2022
Interno basilica-Altare Madonna

Gli appuntamenti della Festa della Madonna della Salute

Il ponte votivo, la cui inaugurazione è stata anticipata a venerdì 18, resterà aperto ai fedeli fino alle 07.00 di martedì 22 novembre.
La Basilica, dove alle 10 oggi la Messa Solenne è stata celebrata dal patriarca di Venezia Francesco Moraglia, resterà aperta invece fino alle 22.30, con messe ripetute fino alle 20:00.
Al di fuori della Salute, i tradizionali banchetti in cui vengono vendute le candele che i fedeli potranno far accendere dai volontari all’interno della chiesa per chiedere alla Madonna di salvaguardare la salute dei propri cari.

Madonna della Salute – Le candele all’interno della basilica

Tra Campo della Salute e Campo San Gregorio, inoltre, i “punti autorizzati alla vendita di articoli religiosi” mentre, tra Rio Terà dei Catecumeni e Rio Terà dei Soloni, i tradizionali banchetti di frittelle, marzapane e frutta candita, di salumi e formaggi.
Per l’occasione, i residenti del comune e della Città Metropolitana di Venezia potranno accedere gratuitamente ai musei cittadini e alla mostra interattiva “A World of Potential”, così come alle terrazze delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco.

La peste manzoniana a Venezia

L’epidemia di peste bubbonica che, tra 1630 e 1631 colpì tutto il nord Italia e descritta da Alessandro Manzoni ne I Promessi Sposi, mise in ginocchio anche Venezia dove, secondo le ricostruzioni storiche, arrivò insieme a un ambasciatore del duca di Mantova, Carlo I Gonzaga Nevers, che venne immediatamente spedito nel Lazzaretto Vecchio in quarantena. *
Una misura che non fu tuttavia sufficiente, perché  il duca era già entrato in contatto con le maestranze locali e con un falegname in particolare.
La peste ben presto dilagò tra la cittadinanza uccidendo lo stesso Doge.
I veneziani chiesero allora l’intercessione della Madonna e il patriarca Giovanni Tiepolo pronunciò il voto solenne “ di erigere in questa Città e dedicar una Chiesa alla Vergine Santissima, intitolandola Santa Maria della Salute, et ch’ogni anno nel giorno che questa Città sarà pubblicata libera dal presente male, Sua Serenità et li Successori Suoi anderanno solennemente col Senato a visitar la medesima Chiesa a perpetua memoria della Pubblica gratitudine di tanto beneficio”.

 

L’epidemia cessò e, per onorare il voto fatto, venne dato mandato all’architetto Baldassarre Longhena di progettare la Basilica della Salute così come ancora oggi è possibile ammirarla.
Una curiosità per gli amanti della cucina: la festa della Madonna della Salute è talmente sentita a Venezia da vedere anche un suo piatto particolare sulle tavole dei veneziani ogni 21 novembre. Si tratta della “castradina”, un cibo che fu portato a Venezia dalle popolazioni dell’est nel 1100 e che consiste in una zuppa a base di cosciotto di montone salato e affumicato cui si aggiungono foglie di verza, cipolle e vino

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