Ciclo di incontri dedicati al grande cinema muto rivisitato con musica live
L’offerta culturale di M9, il museo multimediale contemporaneo di Mestre, si arricchisce di nuove proposte.
L’auditorium del museo, dal 23 dicembre al 27 gennaio, ospiterà tre appuntamenti in cui il cinema muto italiano incontra la musica dal vivo.
Il ciclo è curato dal docente universitario di Cinema documentario allo Iuav, Marco Bertozzi.
I tre spettacoli uniscono pellicole dalle singolari peculiarità con un accompagnamento musicale appositamente studiato e saranno a ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
Il primo spettacolo, intitolato “Moderno, Autoriflessivo, Alla Frontiera“, propone (domenica 23 dicembre dalle 17.30 alle 20) la proiezione di “Prix de Beauté” di Augusto Genina. L’accompagnamento musicale è invece di Marco Del Pane (piano e composizione) e Marianne Van Campenhout (violino).
La protagonista di Prix de Beauté , Louise Brooks, diva del cinema muto americano, è una giovane e bella dattilografa di un giornale parigino. I suoi sogni di gloria iniziano quando, iscrittasi a un concorso di bellezza, viene eletta Miss Europa.
La gelosia del fidanzato, tuttavia, porrà molti ostacoli lungo il suo cammino.
Il secondo incontro, “Paesaggi dell’Arte“, prevede musiche di Antonio Coppola, che cura composizione ed esecuzione.
Sarà proposto il 13 gennaio alle 17. Fa parte di questa sezione la visione de “Il Fuoco“, scritto e diretto da Giovanni Pastrone. Il film uscì nel 1915 in Spagna, perché in Italia fu inizialmente censurato per alcune scene ritenute troppo audaci. L’anno dopo, tuttavia, riscosse un grande successo consacrando l’attrice Pina Menichelli come una diva italiana.
Il ciclo si chiude il 27 gennaio, con “Sinfonie del Moderno“, pellicola dedicata alle dinamiche e agli orizzonti archeologici della modernità italiana. Le musiche, di Giorgio Fabbri Casadei, saranno eseguite dal gruppo Galactus Mecanique. Due le visioni proposte in questa sezione: “L’Uomo meccanico” di Andrée Deed e “Stramilano“, di Corrado D’Errico.
L’Uomo meccanico è stato uno dei primi film italiani ad aprirsi alla fantascienza mettendo in scena un conflitto tra un robot buono e uno cattivo.