Nel trevigiano l’ultimo recente attacco in un’azienda agricola nel territorio di Tarzo ha portato all’uccisione di tre asini
Negli ultimi anni, come numerosi episodi di cronaca testimoniano, la presenza di lupi sta aumentando in modo significativo. Soprattutto in provincia di Treviso, dove non sono mancati attacchi ad altri animali.
L’ultimo episodio è accaduto in un’azienda agricola di Tarzo, dove sono stati sbranati tre asini,
Situazioni di pericolo sono state segnalate anche nel vicentino.
E’ per questo che la regione Veneto sta approntando delle azioni concrete mirate al contenimento dei lupi.
La Commissione Agricoltura ha infatti approvato la proposta di progetto di legge statale.
Il provvedimento per salvaguardare gli allevamenti
Il provvedimento prevede l’attribuzione alle Regioni della possibilità di intervenire nel caso in cui vi siano reiterate predazioni di questo animale in rapporto spazio-temporale, nonostante la presenza di misure di protezione laddove queste siano tecnicamente possibili e sostenibili dal punto di vista economico.
Rende possibile inoltre l’identificazione e l’immediato abbattimento di tutti gli ibridi particolarmente pericolosi per l’uomo. Gli abbattimenti dovranno essere comunicati al Ministero dell’Ambiente che potrà decretarne la sospensione se questi dovessero compromettere la salvaguardia del lupo, che va sempre garantita.
Una decisone, quella del provvedimento di contenimento, che arriva dopo il declassamento dello status di protezione del lupo deciso in Europa.
Per diventare legge il provvedimento dovrà essere approvato ora dal Consiglio Regionale.
I lupi in Veneto
“Ci si aspettava che i lupi potessero arrivare in pianura – sottolinea Mauro Bon, responsabile Ricerca e divulgazione scientifica del Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue di Venezia -. Sono animali che amano la foresta ma possono vivere tranquillamente anche in zone umide e costiere, come dimostra la loro presenza in Romagna e sul Delta del Po. Per l’uomo non rappresentano un pericolo pur se la loro presenza accertata in una determinata zona desta qualche timore che, va detto, è più psicologico che reale. Diverso è per gli allevamenti e i pascoli bradi che vengono predati. La situazione è comunque monitorata. Per la difesa da eventuali attacchi vi sono cani anti lupo addestrati e si costruiscono idonee recinzioni che possano protegge il bestiame”.
L’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Ispra stima in Italia la presenza di 3.300 esemplari di lupi, di cui 950 concentrati nelle Regioni alpine e circa 2.400 distribuiti lungo il resto della penisola.
La regione italiana che ospita il maggior numero di questi animali è la Toscana dove, lungo l’Appennino, lo loro presenza è più numerosa rispetto alle Alpi.
Silvia Bolognini