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Locazioni turistiche, Venezia ci prova: più qualità, più giorni

Locazioni turistiche, Venezia ci prova: più qualità, più giorni
I Giardini Reali a Venezia visti dall'alto

Il Comune di Venezia è il primo in Italia a puntare su un regolamento che migliori la convivenza tra ospiti della città e residenti senza danneggiare le attività imprenditoriali

Per “far quadrare il cerchio” sono stati messi assieme tre obiettivi: il rispetto dei cittadini, lo spirito imprenditoriale degli stessi e l’innalzamento della qualità dei servizi per i turisti.
Il tema delle locazioni brevi è da tempo diventato un problema per molti, soprattutto nei centri storici.
E una stretta è stata introdotta a livello nazionale già nel 2022, con la limitazione al numero di giorni in cui è concesso al proprietario di un immobile o al gestore di un’attività di questo tipo di affittare il proprio appartamento: 120 giorni in un anno.
Con una proposta di deliberazione, appena approvata dalla Giunta,  dal titolo “Provvedimenti per la tutela dell’integrità fisica, funzionale e sociale della Città Antica”, Venezia prova a contemperare le diverse esigenze in campo, con tanto di deroga e moratoria.

Un regolamento per una deroga

L’intervento, riservato al solo settore specifico delle locazioni e non anche ai bed and breakfast, si può riassumere nella possibilità di ottenere una deroga, estendendo a tutto l’anno il periodo in cui saranno possibili gli affitti brevi sottoscrivendo un regolamento contenente una serie di condotte da tenere.
Prima di passare alla fase concreta, serviranno tecnicamente i passaggi in Commissione e poi in Consiglio comunale, dove il testo dovrà essere prima adottato e poi, trascorsi 2 mesi, approvato.
La richiesta di iscrizione al regolamento per ottenere la deroga è facoltativa.
In ogni caso, infatti, resta aperta per chiunque la possibilità di iniziare ad effettuare affitti brevi nel limite dei 120 giorni, fatto salvo che sia in possesso dei requisiti obbligatori, tra cui la dotazione di fosse settiche dell’immobile introdotta dal 2021.
Chi supererà il limite dei giorni o verrà trovato ad affittare in date diverse da quelle indicate inizialmente sarà perseguibile a livello legale.
Resteranno salvi i diritti acquisiti
dai circa 8.800 proprietari che già svolgono tale attività.

locazioni turistiche

La Scia per la variante urbanistica

L’adempimento previsto dalla parte urbanistica della delibera è richiesto solo per chi intende usufruire della deroga che consente locazioni turistiche per 365 giorni.
In tal senso, una volta arrivata l’approvazione del Consiglio, va presentata una Scia con richiesta di variante urbanistica, in cui si esprime la volontà di aderire al regolamento comunale, uniformandosi alle previsioni in esso contenute, con la consapevolezza delle sanzioni previste per la mancata osservazione dei suoi contenuti.
Va chiarito che, una volta presentata la Scia, la destinazione residenziale dell’immobile non viene meno: viene semplicemente modificato il titolo (da “residenziale” a “residenziale-turistico”) e attribuito un bollino che, sostanzialmente, ha l’ effetto di rendere a norma di legge l’estensione del periodo concesso.

La moratoria

L’adesione al regolamento e la relativa domanda di variante urbanistica va presentata per ogni singola unità immobiliare, indicando il numero di posti letto e il Codice Identificativo Nazionale (Cin) assegnato nella Banca dati. Un adempimento, quello relativo al Cin, previsto dalla normativa nazionale, in vigore dallo scorso 1° settembre 2024.
Gli interessati possono presentare la Scia fino ai 120 giorni successivi alla delibera.
Successivamente, la Giunta comunale ha previsto una moratoria fino al 31 dicembre 2026.
Trascorso il termine iniziale, cioè, per un anno e mezzo non sarà più possibile chiedere di poter effettuare affitti brevi per tutto l’anno.

Le regole: dall’accoglienza all’assistenza telefonica

I contenuti della parte normativa della delibera, ovvero il regolamento, saranno discussi in sede consiliare, partendo dalla proposta di “decalogo” con cui la Giunta ha provato a mettere nero su bianco le regole ottimali su come proprietari o gestori degli immobili debbano gestire una locazione turistica.
In primo luogo, si prevede che gli ospiti vadano accolti esclusivamente di persona e in loco da un soggetto incaricato con atto scritto comunicato al Comune.
Quando l’arrivo del locatario avvenga tra le 23 e le 8, è ammessa l’accoglienza presso un “welcome point” comune, ma garantendo l’accompagnamento all’alloggio.
Durante la permanenza, poi, va garantita l’assistenza in caso di necessità o urgenze, attraverso un recapito telefonico reperibile h24, anche da parte degli altri condomini o dell’amministratore di condominio.
Nelle case andrà esposto anche l’elenco degli altri numeri di emergenza che possono essere contattati.

Gli altri contenuti del regolamento sulle locazioni turistiche

È prevista anche la fornitura agli ospiti di sacchetti per la raccolta differenziata riportanti su un’etichetta il codice identificativo dell’unità immobiliare.
Il locatore sarà inoltre tenuto a effettuare tempestivamente una pulizia supplementare degli spazi condominiali compromessi in pulizia o decoro dagli ospiti.

Chi sottoscrive il regolamento dovrà poi aderire alla campagna di sensibilizzazioneEnjoyRespectVenezia”, distribuendo agli ospiti il relativo vademecum (in italiano e inglese) contenente le buone pratiche da seguire sia muovendosi in città che svolgendo attività all’interno delle abitazioni o dei relativi spazi comuni.

Quanto, infine, al sistema di sanzioni, è previsto che decada dal diritto di effettuare locazioni brevi per tutto l’anno chi venga trovato senza i requisiti previsti o violi per almeno 3 volte in 5 anni le regole.
A rispondere sono sia il proprietario o chi può disporre dell’immobile e colui che ne è incaricato della gestione.

L’ospitalità per i turisti a Venezia

Il modello per le locazioni turistiche previsto per il centro storico, ha anticipato in occasione della presentazione della delibera il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, potrebbe essere replicato anche per la terraferma.
A tal fine, verrà portato avanti nei prossimi mesi un lavoro svolto in collaborazione con le categorie.
Il tema è però sentito prima di tutto nella città d’acqua. Una realtà sulla quale Fiaip e Confedilizia Venezia hanno di recente “scattato una fotografia” che testimonia come l’extralberghiero viaggi su numeri da record, avendo superato già a settembre 2024 il massimo storico di arrivi (1,156 milioni) di tutto il 2023.
Dei quasi 50 mila posti letto presenti a Venezia, il settore alberghiero ne conta circa 20 mila, superato dai 23 mila delle locazioni turistiche. I restanti 6 mila letti sono suddivisi tra le altre strutture, come bed and breakfast, residence o case vacanze. E la permanenza in strutture extralberghiere risulta in media più lunga.

Alberto Minazzi

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