Sono giovani, Elena ed Elisabetta.
Eredi del maestro d’ascia Giorgio Tramontin, scomparso l’anno scorso, sono la quarta generazione dell’omonimo squero a Dorsoduro, in rio Ognissanti, fondato nel 1884. Potevano lasciare che un’attività storica conosciuta in tutto il mondo, com’è quella della loro famiglia, chiudesse i battenti?
Ci hanno pensato e ripensato. Alla fine, però, hanno deciso di continuare e tener vivo il lavoro del loro padre.
Lo squero Tramontin continuerà a far gondole a Venezia e a mantenere la tradizione.
Appena trentenni, Elena ed Elisabetta sono nate e cresciute in quel cantiere e anche se la parte concreta del lavoro di realizzazione delle gondole sarà affidata a Matteo Tamassia, il collaboratore che per 10 anni ha affiancato il loro padre, loro ne conoscono ogni particolare e ogni fase.
Proprio perché sanno quanto è interessante vedere come nasce una gondola, intendono aprire le porte del loro storico squero a chi, da ogni parte del territorio e del mondo, vorrà visitarlo incuriosito da questa arte nata e fiorita nella città lagunare.
Ingrandire l’impresa? «Non è il nostro obiettivo – spiegano le sorelle, che confessano di essersi occupate di altro prima dell’esperienza diretta nella conduzione del cantiere-. Questo era il regno di papà e ciò che intendiamo portare avanti. Abbiamo creduto in questo progetto e abbiamo ricevuto il sostegno di tutta la città, delle persone e delle istituzioni, che ringraziamo. Desideriamo impegnarci in questa attività con idee nuove, creatività e amore, quello che ha contraddistinto il lavoro di nostro padre».
Lo squero di Tramontin & figli, che ha saputo sintetizzare tradizione e modernità nei capolavori artigianali, rischiava di chiudere.
Le due sorelle, sostenute dall’amministrazione comunale, ne hanno invece annunciato la ripartenza.
L’hanno fatto il 2 febbraio, proprio nel giorno dell’anniversario dei 135 anni del cantiere. Anche il presidente del Veneto Luca Zaia si è congratulato con le giovani: «Con il loro coraggio, l’amore per il padre e il suo lavoro, e con spirito imprenditoriale, Elena ed Elisabetta Tramontin si sono ritagliate uno spazio nella storia della Venezia dei giorni nostri. Auguro loro un successo straordinario».
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