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Lo sciacallo dorato in Veneto: avvistato sulle strade di Conegliano

Lo sciacallo dorato in Veneto: avvistato sulle strade di Conegliano
Sciacallo dorato - Ph. Galliani

Dopo l’ultimo suo avvistamento nel veneziano tra Sambruson di Dolo e Lughetto di Campagna Lupia, ha fatto la sua comparsa in centro a Conegliano

Potrebbe trarre in inganno per la sua somiglianza con una volpe ma grazie al suo manto lucente e le movenze fulminee è stato facile per Luca Lapini, zoologo del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine, uno dei massimi esperti in materia, identificarlo. L’animale che nella notte di domenica 16 marzo transitava per le strade di Conegliano era proprio un esemplare di Canis aureus, più conosciuto come sciacallo dorato.
Come spiega l’esperto, nonostante la crescente espansione è ancora uno dei carnivori più rari.
In Veneto ci sono una ventina di gruppi riproduttivi della specie distribuiti dal livello del mare fino a 1.500 metri di quota.

L’espansione della specie

Secondo i dati raccolti tra il 2019 e 2024, in Italia la popolazione di sciacallo dorato sembra essere quasi decuplicata espandendo l’areale verso sud di circa 500 Km. Attualmente il limite meridionale della specie è il Parco Nazionale del Circeo, in provincia di Latina, raggiunto nel 2020. Gruppi riproduttivi dell’animale sono in significativo aumento in tutto il settentrione e in forte espansione verso Sud e hanno portato a colonizzare almeno dieci regioni italiane: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Lazio.
“Lo sciacallo avvistato a Conegliano – precisa Luca Lapini -, è probabile provenga da uno dei diversi gruppi familiari territoriali presenti nella provincia di Treviso, sceso dalle colline alla ricerca di cibo. Entrato autonomamente nel nostro Paese è una specie autoctona neonativa. Grande come un cane Shiba Inu, ha un peso medio di 15 kg. In pratica come una grossa volpe che sulle Alpi supera talvolta i 10 kg ma che mediamente ha un peso medio di 7. Canis aureus può eccezionalmente arrivare anche a 15”.

sciacallo dorato
Luca Lapini

La sua espansione in Veneto può essere suddivisa in tre fasi: la prima dal 1984 al 1996 caratterizzata da un discreto dinamismo. Una prima segnalazione è avvenuta nell’area Prealpina, legata ad alcuni eventi di riproduzione nelle province di Udine e Belluno e alla colonizzazione del Carso Isontino. Successivamente dal 1997 al 2008 vi è stata una fase di stasi delle complessive presenze, tuttavia una prima riproduzione si è avuta nel Muggesano, Istria Settentrionale in provincia di Trieste e nelle Valli del Natisone, Prealpi Giulie in provincia di Udine. Il terzo periodo, tra il 2009 e il 2018 è invece il periodo di fortissima espansione con riproduzione in provincia di Belluno, nelle Prealpi carniche in provincia di Udine e in Alto Adige, in provincia di Bolzano. Oltre che nelle Valli del Natisone, il Carso Isontino e nelle aree dell’alta pianura pordenonese.

Il predatore “spazzino” non pericoloso per l’uomo

“La specie – continua Luca Lapini – non provoca allarme sociale in quanto innocuo per l’uomo – In alcuni casi sono state segnalate predazioni di bestiame come pollame, ma anche dove è presente in branchi, nelle vicinanze dei centri abitati, mai ha aggredito l’uomo, salvo in rarissimi casi documentati associati a comportamenti umani inappropriati. Le sue abitudini per nutrirsi sono quelle di sfruttare numerose fonti di cibo, in altre parole è un animale “spazzino”, capace di ingurgitare qualsiasi tipo di rifiuti si trovino attorno agli abitati umani. Arriva a ingoiare addirittura sacchetti interi di spazzatura e nel suo stomaco, abbiamo trovato davvero di tutto. Oltre a spazzatura umana, piccoli mammiferi che si trovino attorno a discariche e piazzole ecologiche come i ratti e animali di ridotte dimensioni, anfibi, rettili e uccelli; in ambiente agricolo preda pollame, lepri e fagiani. Si nutre anche di carogne e vegetali”.

sciacallo dorato
Sciacallo dorato @Marino Premoli

Confuso con la volpe e il lupo ma con ululati che lo identificano

Lo sciacallo dorato per la sua fisionomia nella maggior parte dei casi da occhi non esperti viene scambiato per una volpe o un lupo, il suo principale antagonista. E’ tuttavia più snello, con il muso più stretto, una coda più corta e un passo più leggero.
Il colore del suo mantello è piuttosto variabile, generalmente da dorato a giallo-marrone con fianchi, dorso e maschera facciale sfumati e più scuri e macchie bianche intorno a muso, gola e petto. Una sua specifica caratteristica è quella di emettere affascinanti ululati sia per comunicare, sia come richiesta di soccorso che per richiamare l’attenzione. In Italia e negli stati menbri dell’Unione europea è un animale protetto ai sensi della normativa nazionale e regionale.

Silvia Bolognini

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