Mobile Angel, lo smartwatch che mette in contatto diretto le potenziali vittime di femminicidio con le forze dell’ordine, salva una giovane donna. Fondamentale la denuncia
La sperimentazione è iniziata a novembre.
E ha già salvato una giovane ragazza napoletana dal suo ex fidanzato che, non accettando di esser stato lasciato, la molestava e minacciava.
In seguito alla denuncia fatta ai carabinieri, è stato attivato il protocollo previsto dalla sperimentazione avviata a Napoli, così come a Roma, a Torino e a Ivrea: la giovane è stata dotata di un particolare smartwatch in grado di garantirle il contatto immediato con la centrale operativa dei carabinieri che, in tempo reale, in caso di bisogno, avrebbero potuto geolocalizzarla e raggiungerla.
Lo smartwatch “Mobile Angel”
Lo strumento è del tutto simile a un normale orologio collegato a un telefono e, soprattutto, alle forze dell’ordine, le quali, nella sala operativa dispongono di uno schermo che, una volta partita la richiesta di aiuto da parte della vittima, è in grado di registrare quanto sta accadendo, raccogliendo quindi in contemporanea anche le prove di eventuali azioni persecutorie, di stalking e minacce.
Dei 50 orologi in dotazione ai comandi dei carabinieri delle quattro città inserite nella sperimentazione, uno, dunque, ha già provveduto a giustificare l’arresto del diciannovenne napoletano che non aveva esitato a perseguitare l’ex fidanzata presentandosi sotto casa sua a ogni ora, controllandola anche a distanza e minacciando gravi conseguenze se non avesse cancellato dai social tutti gli amici maschi e se avesse osato vestirsi in modo troppo vistoso. Tra le minacce, anche una foto inviata con una pistola in pugno.
Un tasto per chiedere aiuto
Dotata del nuovo “Mobile Angel”, che percepisce e segnala autonomamente anche i movimenti bruschi, la giovane ha dunque potuto attivare la sua richiesta di aiuto e, con essa, l’intervento dei carabinieri.
“”Questi apparati consentono una comunicazione continua fra la vittima e la centrale operativa dell’Arma dei Carabinieri -ha spiegato il procuratore della Repubblica di Napoli Raffaello Falcone -. Nel momento in cui la vittima si trova in difficoltà può volontariamente schiacciare un tasto d’allarme e inviare immediatamente in centrale la sua posizione: Lo strumento consente poi l’attivazione immediata della ripresa diretta di quello che sta avvenendo in video e in audio e questo garantisce un intervento immediato e tempestivo delle forze dell’ordine, perché in qualsiasi momento si vede dov’è e cosa sta succedendo”.