Motori elettrici, motori ibridi. Alimentazioni “green”, in grado di minimizzare gli impatti, di ridurre il moto ondoso e le emissioni acustiche.
Il futuro, a Venezia, già si declina al presente. Il passo dalle idee ai prototipi è infatti già stato compiuto. Il passaggio dalla sperimentazione all’applicazione concreta è ormai imminente.
Vaporetti ibridi in Canal Grande
Protagonista green dell’evoluzione del trasporto pubblico di Venezia è Liuto.
Presentato ufficialmente al Salone Nautico, Liuto, acronimo di Low Impact Urban Transport water Omnibus, è il primo vaporetto ibrido diesel-elettrico della città.
Su di lui ci hanno scommesso in molti. Nato nel 1988 come mezzo sperimentale totalmente elettrico all’interno di un progetto europeo, attualmente è stato rimotorizzato con componenti di nuova generazione.
Ha uno scafo in alluminio studiato per migliorare le prestazioni e Actv lo sta ora testando con la prospettiva di immettere presto i battelli con doppia motorizzazione in servizio.
“La prima sperimentazione sta dando ottimi risultati – ha rivelato Gianluca Cuzzolin, direttore della navigazione Actv – Le prove sembrano superate, senza aver evidenziato particolari controindicazioni”.
Se il prototipo confermerà le buone indicazioni, tutta la movimentazione del trasporto pubblico in Canal Grande avverrà dal 2020 utilizzando una flotta di 34 barche rimotorizzate con propulsione ibrida.
Viaggiare senza emissioni
Le aspettative, riguardo Liuto, sono elevate. Il suo scafo in alluminio e i suoi componenti dovrebbero garantire una consistente riduzione del moto ondoso e della turbolenza legata alla propulsione, un miglioramento della manovrabilità, la diminuzione dei costi di manutenzione, la riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico.
L’ideale per Venezia e per le sue acque interne.
“L’ambizione – ammette Cuzzolin – è di avere un Canal Grande assolutamente senza emissioni, in futuro”.
Come funziona Liuto
Alimentazione ibrida, spiega Actv, significa che la barca è dotata di un generatore diesel di bassa potenza.
Si parla di 140 kilowatt: quelli di una macchina con motore di 2000 cm cubici. Ma il vaporetto avrà un regime regolare di gestione, cioè con basse emissioni e bassi consumi.
Questo motore è anche propedeutico all’alimentazione delle batterie. Perché il sistema di propulsione del vaporetto è totalmente elettrico. E ha un’autonomia di due ore.
Questo fa sì che l’imbarcazione possa navigare totalmente in elettrico, per cui con zero emissioni, nei tratti di interesse. Verosimilmente, Actv punterà su Centro storico e Canal Grande. Cioè il 75% del percorso, ad esempio, di un mezzo di “Linea 1”. Una volta arrivati in bacino di San Marco, fino al Lido entrerà invece in funzione il generatore, per ricaricare le batterie.
Un generatore, comunque, a basse emissioni. “E qui, tra l’altro, la ventilazione e l’apertura del bacino renderanno l’impatto ancora inferiore”, conclude il direttore della navigazione Actv.
Anche il Lido sempre più “green”
Il gruppo Avm ha inoltre già previsto, a partire dal 2020, un piano di investimenti importante anche sul Lido.
L’obiettivo è fare in modo che nell’isola, entro la fine del 2021, tutti gli autobus in circolazione siano puramente elettrici. Quindi, anche in questo caso, a emissioni zero, per un’isola che diverrà totalmente green.
Bravi, ottimo articolo. E’ importante che venga dato risalto a questo tipo di notizie.
Complimenti
Graze Stefas 🙂
Il futuro del Lido di Venezia è verde! La coscienza di noi albergatori è sempre più verde per filosofia e per coscienza.
Un posto migliore in cui vivere e in cui soggiornare, siamo d’accordo.
Ma il Liuto primigenio non era con scafo studiato ex novo in vasca navale e costruito in vetro resina? Mi pareva di averlo visto al Salone marchiato però Alilaguna o sbaglio?
I motori ibridi applicati alle automobili derivano la loro efficienza energetica dal recupero di energia utilizzando il motore elettrico come generatore nei rallentamenti.
In ambito navale il rallentamento si ottiene invertendo il verso di rotazione dell’elica e spendendo energia (termica o elettrica). Il rallentamento non permette quindi nessun recupero di energia.
Come si ritiene allora che i motori ibridi possano offrire maggiore efficienza energetica rispetto ai motori tradizionali?