Oltre 100 milioni di euro per rimettere a nuovo l’edificio che manterrà la destinazione alberghiera. Entro l’anno al via il cantiere
Era il 5 luglio del 1900 quando l’Hotel Des Bains fu inaugurato. Un elegante e grandioso edificio liberty, sorto a due passi dalla rinomata spiaggia dell’isola. Il 5 stelle lusso di strada ne ha fatta tanta, facendosi conoscere e apprezzare in tutto il mondo. Ha accolto ospiti da ogni dove oltre a essere privilegiato set di grandi registi quali, per ricordarne uno su tutti, Luchino Visconti che nel 1971 lo rese protagonista nel pluripremiato film “Morte a Venezia”.
Chiuso da più di 10 anni, salvo che per l’allestimento di un’esposizione fotografica durante la Mostra del Cinema del 2018 e 2019, oggi per lo storico gioiello è al via il piano di restauro. Un intervento complesso che lo riporterà al suo originario splendore con un investimento di oltre 100 milioni di euro.
Il piano di ristrutturazione
Il complesso Des Bains è attualmente proprietà del fondo di investimento Lido di Venezia II che possiede inoltre l’Hotel Excelsior, Palazzo Marconi e le spiagge ex Ciga. La società che lo gestisce, Coima SGR, riconoscendo la priorità di rilancio economico e culturale del Lido di Venezia anche con il recupero dei prestigiosi alberghi storici, ha approntato il piano per la sua riqualificazione. Il programma prevede un investimento complessivo di oltre 100 milioni di euro per finanziare la ristrutturazione integrale del palazzo storico secondo la sua destinazione alberghiera originale.
La gestione dell’Hotel sarà affidata ad un primario operatore internazionale, una volta completata la fase conclusiva della gara di selezione che ha identificato i 3 finalisti che se lo contendono. Secondo il piano, i lavori prenderanno il via entro l’anno per concludersi nei successivi 3. Un intervento complesso che consentirà di interrompere il degrado in cui versa attualmente l’edificio per riportarlo allo splendore di un tempo.
Per quanto riguarda l’Excelsior, attualmente gestito da London & Regional Properties, anche partner finanziario del fondo Lido di Venezia II, sembra destinato a diventare proprietà della catena degli Holiday Inn Express in tutta Europa. Il gruppo è infatti pronto a rilevarlo con un’offerta di 104 milioni di euro. Sempre secondo il piano la ristrutturazione dell’Hotel si concluderà entro il 2021 per poi lasciare il posto ai lavori al Des Bains.
Hotel Des Bains: un pezzo di storia del Novecento e di Venezia
La sua inaugurazione, il 5 luglio del 1900 fu un momento significativo per il Lido di Venezia e l’intera città. Una struttura di rilevante grandezza e di una modernità senza precedenti per l’epoca. Fin da subito fu infatti dotato di illuminazione elettrica, telefoni, ascensori, bagni privati, acqua potabile, frigoriferi e ghiacciaie. Nei successivi dieci anni molti furono i progetti che portarono al suo ampliamento.
L’Hotel inizialmente aveva 50 camere, ma prima del Primo Conflitto Mondiale arrivò a contarne 191. Chiuse durante il periodo di guerra e fu privato d’acqua, motivo principale dell’incendio divampato nel 1916 che lo distrusse in poche ore per essere poi riaperto nel 1919. In quel periodo la Belle Epoque invadeva Venezia e l’isola e divenne, insieme a tutta la località balneare del Lido, una tappa obbligatoria per l’aristocrazia e borghesia nazionale e internazionale.
Nel 1943 fu requisito dai tedeschi per farne un circolo ricreativo e ritornò in mano a Venezia al termine del secondo conflitto mondiale. Ancora una chiusura nel 1966 per una disastrosa ondata di maltempo. Il Des Bains dopo quel momento fu scelto come set cinematografico. Ispirato all’opera letteraria “Der Tod in Venedig” di Thomas Mann, scritta all’interno dell’edificio, nel 1971 divenne protagonista di “Morte a Venezia” del regista Luchino Visconti.
Tra i personaggi che hanno soggiornato più volte al Des Bains oltre a Mann, tra gli altri, il coreografo russo Sergej Djagilev, il re Farouk d’Egitto, Adolf Hitler, Mussolini, Henry Ford, Liz Taylor, Robert De Niro.
In anni più recenti ha continuato a rivivere la sua magnificenza grazie alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che ha portato nei suoi spazi attori, registi e vip da tutto il mondo.
Silvia Bolognini
Me lo ricordo bene . Non sapevo fosse chiuso. Secondo dolore in questi giorni, dopo la visione di ciò che sta succedendo all’ aereoporto di Kabul
concordo su tutto ma non capisco perchè al piano terra rialzato del DES BAINS non si costruisca tramite la Biennale del cinema di Venezia un museo inerente a tutte le edizioni della mostra del cinema di Venezia
bortolo campagnolo